L'Italia al mondiale in Russia non ci sarà, Brasile e Argentina sì.

E basta dare uno sguardo ai convocati di entrambe le compagini sudamericane per capire che contro di loro ci sarebbe stato ben poco da fare.

Dybala, Di Maria, Higuain, Icardi e Messi da una parte, Alisson, Neymar, Firmino, Douglas Costa e Marcelo dall'altra. Due corazzate che ieri, nemmeno fossero d'accordo, hanno ufficializzato i convocati per la spedizione russa (anche se per quanto riguarda l'Albiceleste qualche sforbiciata andrà ancora fatta).

Nemmeno a dirlo, sia Sampaoli (Argentina) che Tite (Brasile) avranno l'imbarazzo della scelta, ma se la dovranno vedere con Spagna, Germania, Belgio, Francia e qualche sorpresa da mettere in conto. Analizziamo insieme quelli che sono i punti forti e deboli delle due regine del Sudamerica.

Qui Argentina - "Los argentinos" sono la formazione sicuramente più italiana delle due, e non solo perché il quarto portiere fa Armani di cognome. Pezzella, Fazio e Ansaldi in difesa, Biglia in mezzo al campo e Higuain, Icardi, Perotti e Dybala davanti. Senza contare Banega e Romero, ex di Inter e Sampdoria. Come sempre l'Argentina ha l'imbarazzo della scelta nel reparto avanzato, discorso diverso dietro, dove la qualità non abbonda.

Gli "italiani" sono due ottimi centrali, ma a livello mondiale c'è sicuramente di meglio. Stesso discorso a centrocampo dove Biglia quest'anno ha fatto molta fatica e Banega, Lanzini, Enzo Perez e Lo Celso non sono certo Cambiasso, Zanetti e Redondo. Sampaoli dovrà sperare nella voglia di Messi di alzare al cielo l'unico trofeo che gli manca e nell'esperienza di Mascherano che dovrà fare gli straordinari per tenere a bada uno spogliatoio fatto di tante prime donne. Se ci riuscirà un grande passo sarà fatto, altrimenti vedremo la solita Argentina ricca di talenti, ma scricchiolante dietro. D'altronde le qualificazioni sudamericane hanno mostrato proprio questo.

Qui Brasile - Non ci sarà capitan Dani Alves, per tutto il resto Tite potrà fregarsi le mani. La Selecao non presenta punti deboli dietro con Alisson in porta (stagione straordinaria con la Roma), Danilo e Marcelo sulle fasce, Thiago Silva e Miranda al centro della difesa (con Marquinhos pronto a subentrare). Stesso discorso in mezzo al campo dove la qualità abbonda. Unico dubbio in avanti: la stella del Paris Saint Germain, Neymar, rientrerà giusto in tempo dall'infortunio rimediato in Francia e le sue condizioni sono tutte da verificare. Qualora non dovesse essere al meglio, Douglas Costa, Gabriel Jesus e Firmino faranno di tutto per non farlo rimpiangere: manca però un po' di fisicità e questo, con squadre come Germania o Francia, potrebbe davvero pesare.

Per il resto i gironi di qualificazione hanno detto che ci sono davvero poche squadre a poter competere con questo Brasile e la voglia di rimediare alla figuraccia fatta al Mondiale in casa dovrebbe fare il resto.

In linea di massima sia Argentina che Brasile si presenteranno ai blocchi di partenza come due fra le favorite del torneo. Il resto ce lo dirà il campo perché alle volte le figurine non alzano i trofei e Spagna, Germania, Francia (e un certo Cristiano Ronaldo) non staranno di certo a guardare. Se poi contiamo anche Salah, Hazard e Modric...

Filippo Migheli

(Unioneonline)

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