Ieri è arrivata la prima sconfitta della Torres, battuta 2-0 dalla Virtus Entella dopo una striscia di otto vittorie (le prime sette consecutive) e tre pareggi. I rossoblù restano però primi in classifica nel Girone B di Serie C, con tre punti di vantaggio sul Cesena secondo che ha una partita in meno. A Sassari chi ha fatto la storia a livelli alti, nella seconda metà degli anni Ottanta in Serie C1, fu il presidente dell'epoca Bruno Rubattu che ora ha 87 anni. «Secondo me si è già garantita i playoff, ne sono certo al 100%», afferma senza alcun dubbio a L'Informatore Sportivo su Radiolina. «Ha un gruppo di dirigenti tutti pronti a fare bella figura, per poter arricchire la città che è pronta ad affrontare la Serie B. Poi ci vorrà fortuna, vedi Ranieri che col Cagliari ha fatto un miracolo a salire». Quando lui era il patron dei rossoblù a Sassari cominciò a spiccare il volo Gianfranco Zola: «Mi venne detto che a Nuoro c'era un grande giocatore. L'indomani Zola era in sede con un dirigente della Nuorese: voleva ottanta milioni di lire. Li mandai via, poi un'ora e mezzo dopo mi richiamò lui da Oliena e lo feci venire il giorno dopo al campo».

Dal campo alla panchina

Alla Torres ha giocato in tre circostanze diverse Angelo Giacomo Demartis, che dopo l'ultimo anno all'Ossese ha appeso le scarpette al chiodo diventando allenatore del Ghilarza in Eccellenza. «Devo ringraziare il presidente, che ha fatto vivere alla città di Sassari dei bellissimi momenti», il suo elogio per Rubattu. «All'epoca si viveva di calcio e si respirava tanto entusiasmo. Ora c'è grandissima partecipazione, poi quando gli imprenditori sono del posto e innamorati della città e della storia della Torres possono nascere delle bellissime epoche calcistiche. Penso che siano maturi i tempi per giocare delle categorie mai vissute dalla Torres». Il suo primo anno da allenatore al momento vede i giallorossi al quinto posto con 16 punti: «La squadra è molto giovane, quasi tutti nati dal 2001 in avanti e tutti sardi. Il Ghilarza è una realtà in Eccellenza da tantissimi anni, con dirigenti che ci fanno lavorare con serenità. Purtroppo ieri a Tempio non è andata bene, ma per noi l'obiettivo è diverso da loro».

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