"Aver vinto il concorso per la realizzazione dello stadio del Cagliari, per noi, è un grande onore".

È visibilmente emozionato Massimo Roj, managing partner del Progetto CMR, società con sede a Milano che fa parte del consorzio Sportium: ha appena scoperto - dal sito de L'Unione Sarda - che il loro prospetto è quello che, tra i tre finalisti, ha convinto il Cagliari Calcio.

"Il progetto - si leggerà poi in un comunicato ufficiale - ha superato l'analisi rispetto a decine di parametri tecnici e di valutazione di impatto ambientale".

Il concept, al di là degli aspetti tecnici, aveva già conquistato i tifosi rossoblù tramite un sondaggio fortemente voluto e lanciato dalla società presieduta da Tommaso Giulini.

Tra i punti a suo vantaggio, c'è il fatto che non tiene conto solo dell'attività sportiva - è insostenibile, questo il principio chiave di Sportium, uno stadio che funziona solo una volta alla settimana - ma valorizza la città di Cagliari: dalla vista sul mare, che accoglie gli ospiti, alla città storica, al giardino mediterraneo fino alla scogliera.

Vi aspettavate di vincere?

"Sì, anche se il nostro consorzio è nato da poco. Per noi questo progetto è un punto di partenza, il migliore che potessimo desiderare".

Come avete immaginato il nuovo stadio rossoblù?

"Abbiamo cercato di rispondere al meglio alle richieste del Cagliari Calcio, creando uno stadio che nasce dalla terra di Cagliari, dalla roccia, e diventa parte integrante della città stessa. Un elemento architettonico che non sia solo un luogo per le attività calcistiche e sportive, ma soprattutto un punto di ritrovo per le persone".

In che modo?

"Vogliamo costruire un tetto attrezzato a bar, che si affaccia sul mare e sulle bellezze naturali del luogo, un hotel, con almeno quattro camere con vista sul campo, e una zona museale, per mostre di vario genere".

In cosa vi definite innovativi?

"Cerchiamo di portare, come consorzio Sportium, tutta la nostra esperienza nel campo della sostenibilità. Sostenibilità da un punto di vista sociale, perché vogliamo che siano soddisfatte le persone che andranno a utilizzare la struttura e che devono conviverci; sostenibilità da un punto di vista ambientale, cercando di utilizzare le risorse naturali per la produzione energetica e di contenere i consumi; sostenibilità da un punto di vista tecnico. E chiaramente, sostenibilità da un punto di vista economico: il tutto deve essere realizzato nei termini richiesti (l'investimento ammonta a circa 60 milioni di euro, ndr)".

Quali sono ora i prossimi step?

"Abbiamo appena appreso la notizia: dobbiamo ora parlare con il Cagliari Calcio per dare il via alla procedura amministrativa e a quella progettuale per ridefinire il prospetto di partenza".

I tempi?

"Dovremmo - e lo speriamo - rimanere nell'ambito dei 24, 30 mesi al massimo".

Angelica D'Errico

(Unioneonline)

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