«Noi non siamo il Real Madrid, noi siamo il Cagliari. Sappiamo di affrontare una squadra molto forte, giochiamo, però, in casa e se manteniamo l’umiltà giusta nel cercare di contenerli e, allo stesso tempo, nel proporre il nostro gioco, potremo essere competitivi». All’impresa ci crede, Davide Nicola, e non lo manda a dire nel corso della conferenza stampa pre gara al “Crai Sport Center” di Assemini.

«Le polemiche di Roma nascono e muoiono a Roma», chiarisce subito l’allenatore rossoblù, che della sfida dell’Olimpico si tiene stretta la prestazione. «È stata la partita che mi aspettavo, una partita straordinaria da parte dei miei ragazzi, contro un avversario capace e forte», tiene a precisare. «Volevamo far vedere che c’eravamo anche noi e lo abbiamo fatto. Purtroppo ci sono stati degli errori di lettura, fisiologici. Senza, però, mai perdere di vista l’obiettivo».

Nicola va oltre le squalifiche di Mina e Adopo. «Sono due giocatori importanti per la squadra, certo. Ma ce ne sono altri», taglia corto. «Ormai non ci sono più titolari o riserve, ormai si ragiona nell’ottica dei sedici giocatori considerati il livello e l’intensità del gioco». Non c’è un caso Scuffet, assicura poi: «Non si può additare qualcuno di una gravità assoluta. Noi siamo abituati ad analizzare tutto l’insieme, compreso quindi il modo in cui si è arrivata a quella punizione». Intanto si gode il ritorno al gol di Luvumbo: «Sta continuando il suo percorso. Non a caso, quando ha abbassato la frenesia e curato due-tre cose semplici, ha trovato la rete».

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