«Brescia Calcio ha ricevuto allo stato uno "schema d'atto" (primo e unico atto) da parte dell'Agenzia delle Entrate solo in data 9 maggio 2025, che costituisce solo l'apertura di un contraddittorio con l'Agenzia delle Entrate e neppure ha natura di formale contestazione». È quanto afferma la società dell’ex presidente del Cagliari Massimo Cellino, a una settimana dalla chiusura delle indagini da parte della giustizia sportiva che potrebbe punire il club con quattro punti di penalizzazione e quindi con la retrocessione in Serie C.

Il Brescia, attraverso una nota, nega e smentisce alcune voci secondo cui avrebbe ricevuto già a marzo un avviso in merito alla situazione dei crediti di imposta usati per pagare i contributi e ritenuti inesistenti. «Brescia Calcio, tramite i propri legali, ha già presentato tempestive osservazioni tecniche e si è dichiarata pronta a definire ogni contestazione con successiva surroga anche sotto tale profilo nei diritti restitutori in danno della società che ha truffato il club», scrive la società. Lo stesso Cellino aveva parlato nel corso della settimana di una truffa.

Nel caso in cui la società di Cellino dovesse essere penalizzata, sarebbe retrocessa in Serie C con Sampdoria (anziché Frosinone) e Salernitana ai playout. Una situazione che da una settimana tiene col fiato sospeso diversi club e tifoserie, con numerose proteste. «Brescia Calcio risulta in regola con il pagamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps e definirà secondo legge le contestazioni avanzate dal Fisco con riguardo non a detti aspetti che sono regolari, ma ai crediti acquistati che sono stati contestati e ha già avviato tutte le azioni di tutela in ogni sede competente».

Lo scorso 22 maggio il Brescia, il presidente Massimo Cellino e il consigliere delegato Edoardo Cellino sono stati deferiti al Tribunale Federale Nazionale - Sezione Disciplinare: giovedì prossimo l'udienza. Il club ha denunciato una società di Milano.

(Unioneonline)

© Riproduzione riservata