C’è la firma del presidente, sul ruolo e su quanto conti essere Mina. Ci sono la pressione e il riconoscimento della società, in dosi massicce. E non manca l’investimento, sul colombiano di Guachenè, perché il suo contratto – recentemente rinnovato fino al 2028 – prevede oltre un milione netto a stagione. Top player, insomma, a furor di popolo, perché è il calciatore che ha vinto più duelli nell’ultima Serie A (211), è nel podio per i palloni recuperati (129) mentre non è quantificabile, cifre alla mano, il suo lavoro di pressione, di carica e di aggressività sul campo. Si chiama leadership, pesa tanto ma non sulla bilancia.

Insomma, l’intuizione dell’ex diesse Nereo Bonato di andare a Firenze alla fine del gennaio 2024 a recuperare un panchinaro seriale e affidargli le chiavi della difesa rossoblù si è rivelata decisiva. Probabilmente, il migliore acquisto del Cagliari degli ultimi anni, tenendoci bassi. Se c’erano dubbi sulle sue condizioni fisiche appena sbarcato ad Assemini, alimentati peraltro dal peregrinare fra terapisti e palestra nel corso delle settimane della gestione Ranieri, è stato lo stesso colombiano - con lo staff di Nicola in simbiosi – a fugarli con trentuno presenze nella stagione ‘24-25, record di una carriera passata fra Santa Fe, Palmeiras, Barcellona, Everton e Fiorentina. Dovunque aveva sofferto di problemi muscolari, concentrati soprattutto nelle fasce muscolari posteriori delle gambe. In Sardegna, nella terra dei centenari, Yerry Fernando Mina González ha conosciuto la sua Lourdes calcistica. Facendo innamorare i tifosi, pazzi per le sue puntuali sceneggiate, i duelli face to face con il malcapitato attaccante avversario di riferimento, le sue cadute rovinose in preda a dolori lancinanti soprattutto quando il Cagliari ha bisogno di tempo. Ma soprattutto a Cagliari, piazza che va avanti a pane e calcio, si è capito quasi subito che questo signore così bizzarro è un calciatore di rare capacità tecniche, tattiche e anche realizzative. Dal primo giorno, quando Ranieri lo buttò dentro a marcare Lukaku, in un gelido Roma-Cagliari del febbraio 2024, e lui non fece vedere palla al colosso belga seppure i giallorossi ne fecero quattro.

Il mercato

Il rendimento costantemente elevato del centrale colombiano non poteva passare inosservato, sia in Italia che all’estero, Arabia compresa. E proprio nelle settimane passate, era circolata l’indiscrezione di un’offerta da un club del campionato saudita da cinque milioni di dollari all’anno, garantiti per due stagioni, ma il Cagliari aveva prontamente rilanciato rinnovandogli il contratto fino al 2028 e trovando pienamente d’accordo il difensore. Non solo, perché Mina avrebbe declinato altre offerte ancora dall’Arabia Saudita, dal Qatar e dal Brasile, dando la precedenza assoluta al campionato italiano e a Cagliari, dove si trova benissimo, come ha sempre dichiarato.

Mina è un protagonista anche nello spogliatoio, come ha sottolineato Giulini: «È un giocatore diverso, va gestito con attenzione, ci può far fare il salto». Uno capace di grande esaltazione e di momenti no, ma sempre con un grande sorriso e quel “panita” distribuito a tutti, un segno di amicizia, di condivisione che anche il suo connazionale Cuadrado ha sempre dispensato in qualsiasi spogliatoio – Juventus soprattutto – sia capitato. Cagliari e Mina, è ancora amore. Per una stagione da non perdere.

Enrico Pilia

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