Da quando ha pubblicato il post su Facebook, tutti parlano di Nicola Legrottaglie. Non per un fatto legato al calcio e al Cagliari, ma per un fatto privato che gli è accaduto e che ha voluto prontamente denunciare sul social network.

Qualcuno gli ha rubato la bicicletta appena acquistata, lui ha scritto una lunga lettera pubblica e le sue parole sono diventate virali, perché parlano di perdono, di San Paolo, di espiazione della colpa per chi - parole sue - gli ha sottratto "un pezzo di cuore".

"Un messaggio a te che un'ora fa mi hai rubato la bici", scrive l'ex giocatore e vice di Massimo Rastelli. "Sì, quella mountan bike arancione, tipo quella in foto, che profumava di nuovo. E sai perché emanava questo odore? Perché È nuova! Me l'avevano appena regalata i miei amici, con i quali stavo ristrutturando una chiesa, a Mottola, nel preciso momento in cui tu, con destrezza tutt'altro che cristiana, la sottraevi al mio affetto paterno".

La bicicletta
La bicicletta
La bicicletta

Poi, più avanti l'affondo: "La mia bici non ti renderà felice. Se cerchi di venderla, soprattutto dopo questo post, ti beccheranno". Oppure: "Le ruote ti si bucheranno e il sellino si staccherà proprio quando, dopo esserti sollevato sui pedali come Pantani in fuga, tornerai a sederti subendo le conseguenze divine del tuo gesto scellerato".

Poi il post va avanti, con Legrottaglie che scrive: "Chiunque tu sia, qualunque cosa volessi fare con la mia bicicletta, io ti perdono. Alcuni tra i personaggi che più ammiro hanno fatto brutte cose prima. Pensa a San Paolo. Lui perseguitava i cristiani, peggio di chi ruba loro le bici, ma poi si è redento e ha dedicato la vita agli altri. I cattivi possono diventare buoni, sai?"

(Redazione Online/m.c.)

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