Dentro i primi cento anni del Cagliari ci sono figure che non hanno tempo. Ritratti indelebili, uomini di campo che hanno lasciato un segno nel cuore dei tifosi di questa squadra speciale.

Dalla fine degli anni ’70 ai primissimi anni ’80, a Cagliari emerge, fra le tante, la figura dell’uomo di Sarroch, prima protagonista in difesa - da calciatore - della promozione storica in Serie A nel 1964 e poi, in panchina, pratico e serafico con una serie di risultati esaltanti da esibire, nella sua storia personale. Mario Tiddia, morto nella sua Sarroch nell’agosto del 2009, gestì un passaggio storico fondamentale, la ricostruzione del dopo Riva, guidando i rossoblù verso una splendida promozione, quindi un settimo e un sesto posto. Quel Cagliari, quei nomi, soprattutto gli attaccanti, sono e resteranno fra i più amati.

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Nella seconda pagina del nostro inserto, grazie alle pagine del nostro giornale, la parola a Tiddia e il consueto ricordo dei passaggi storici dell’epoca, fra le più tormentate del nostro tempo.

Quindi, l’ottava puntata della storia della società rossoblù, con il ricordo del maledetto confronto "all’arancia" con il Lecce, la rovesciata di Gattelli con la Samp e l’estate calda del 1977 con rifiuto di Virdis di passare alla Juve. Il focus è sui giocatori sardi arrivati alla Nazionale.

E chiusura dedicata ai grandi attaccanti dell’epoca: Piras con la maglia numero 11, Virdis e Francolino Selvaggi, campione del mondo 1982 con la maglia del Cagliari. Buona lettura.

Enrico Pilia

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L'inserto settimanale sulla storia del Cagliari e dei suoi campioni oggi in edicola con L'Unione Sarda
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