Anche un allenatore del Cagliari, ebreo, fu vittima della persecuzione razziale nazifascista.

Parliamo di Ernest “Egri” Erbstein, costretto a scappare nella sua Ungheria per evitare il peggio.

A ricordare Erbstein, in occasione della Giornata della Memoria, è Be As One, il progetto di solidarietà del Cagliari Calcio.

"Oggi si ricordano tutte le persone che con coraggio affrontarono un disprezzo smisurato nei propri confronti, pagandolo spesso con la vita - spiegano i promotori dell'iniziativa -. Tra loro c'era anche un allenatore, che qualche anno prima della sanguinosa persecuzione raggiunse alla guida del Cagliari uno storico risultato".

Con lui il Cagliari ha intrapreso una cavalcata che lo ha condotto, il 3 maggio 1931, alla prima storica promozione in B, dopo lo spareggio vinto contro la Salernitana (1-1 in trasferta e 2-1 in casa davanti ai 10mila di via Pola).

L’anno successivo un onorevole 13esimo posto, quindi il trasferimento a Bari, Lucchese e Torino. Proprio da Torino la fuga in Ungheria, fu anche deportato in un campo di lavoro ma riuscì a scappare. Nel 1945, a guerra conclusa, tornò a Torino. E morì 4 anni dopo nell’incidente aereo assieme al suo Grande Torino: era il 4 maggio 1949, la tragedia di Superga.

(Unioneonline/L)

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