Il Cagliari dopo le polemiche: “No al razzismo”. La Digos a caccia dei responsabili dei cori
In risposta alle denunce di Tomori e Maignan per gli insulti uditi dagli spalti al termine del match dei rossoblù contro il Milan, il club sardo ha postato foto e messaggi contro ogni discriminazione
Una delle immagini postate dal Cagliari Calcio sui social
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"Oggi e sempre, keep racism out". Questo il tweet del Cagliari Calcio dopo le polemiche innescate da quanto accaduto nel finale del match contro il Milan alla Unipol Domus, con i rossoneri Maignan e Tomori che hanno denunciato di essere stati bersagliati da insulti a sfondo razziale dagli spalti dei tifosi rossoblù.
Un episodio in seguito al quale la Figc ha annunciato l’apertura di un’indagine. Ora arriva la presa di posizione ufficiale del club rossoblù, che ha appunto postato sui suoi canali social un messaggio chiaro: “No al razzismo”, accompagnato da foto che ritraggono giovani tifosi allo stadio con cartelli e striscioni con scritte dello stesso tenore: "Lo stadio non è un posto per litigare ma per stare insieme", "basta razzismo" e "cartellino rosso al razzismo".
Anche il portiere del Milan Mike Maignan aveva affidato il suo pensiero ai social, pubblicando – in risposta ai tifosi responsabili degli insulti – l'immagine di una scimmia con il dito medio alzato, accompagnata dalla sigla N.W.A., acronimo dei Niggaz Wit Attitudes, gruppo musicale hip hop statunitense attivo tra gli anni ’80 e i ’90.
LE INDAGINI – Intanto, gli agenti della Digos di Cagliari stanno indagando sui cori di matrice razzista denunciati dai calciatori rossoneri.
I poliziotti stanno acquisendo i filmati delle telecamere e le registrazioni audio anche realizzate dai microfoni che si trovano a bordo campo. Ma non solo. Gli specialisti della Questura intendono individuare anche i responsabili del lancio di bottigliette in campo e l'accensione di fumogeni dentro la Unipol Domus durante la partita. Nei prossimi giorni i filmati e le registrazioni audio
saranno analizzati in cerca di elementi utili a individuare i responsabili.
(Unioneonline/l.f.)