Carlo Tavecchio si è dimesso. Il presidente della Figc ha rassegnato le dimissioni nel corso del Consiglio Federale convocato questa mattina a Roma.

A renderlo noto ai cronisti è stato il presidente degli arbitri Marcello Nicchi.

Tavecchio era finito nell'occhio del ciclone dopo la mancata qualificazione dell'Italia ai Mondiali del 2018. Prima di lui, aveva "pagato" con l'esonero la mancata partenza in Russia, il ct Gian Piero Ventura.

"Ho dato le dimissioni come mero atto politico, avevo chiesto anche quelle del consiglio federale ma nessuno le ha rassegnate. Credo che siamo arrivati a un punto di speculazione che ha raggiunto limiti impossibili", ha detto l'ormai ex presidente in conferenza stampa.

Tavecchio, che ha puntato anche il dito contro quello che ha chiamato "sciacallaggio politico" per affossarlo, ha anche rivendicato i risultati ottenuti sotto la sua presidenza. E lo ha fatto a modo suo:

"Secondo voi le 4 squadre in Champions sono venute perché Tavecchio ha la giacca blu o perché abbiamo cambiato gli equilibri europei? Uva è vicepresidente Uefa perché è bello? La Christillin è nel Consiglio Fifa grazie agli gnomi dietro la scrivania? Pensate che a 74 anni ho bisogno di sedermi su una sedia?".

IL COMMISSARIAMENTO - Intanto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha annunciato il commissariamento della Figc il prossimo 22 novembre, giorno in cui è stata convocata la Giunta straordinaria del Comitato olimpico.

"Da statuto si procede con il commissariamento - ha detto - I fatti erano chiari, oggettivi, l'ho detto più volte nei giorni scorsi: con un presidente federale che si è dimesso, due componenti importanti come le Leghe di A e di B senza rappresentanti, altre componenti che hanno preso orientamenti diversi, consiglierei agli amici del calcio che non è il caso di farsi dell'altro male. Il nome del commissario? È presto per dirlo, non dipende da me, io personalmente ho un'agenda molto complicata".

(Redazione Online/s.a.-l.f.)

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