Non lo ha detto chiaramente, ma Mario Draghi sta lavorando per portare la finale degli europei di calcio a Roma.

Con i contagi in crescita nel Regno Unito, alimentati dalla variante Delta, inizia ad emergere l’ipotesi di uno spostamento della finale di Euro 2020.

"Mi adopererò perché non si giochi la finale in Paesi dove i contagi stanno risalendo", ha detto durante la conferenza stampa congiunta con Angela Merkel.

Un’ipotesi difficile da organizzare, con la competizione in corso, tanto che la Uefa si è affrettata a smentire le voci su un possibile cambio di sede: “Uefa, federazione inglese e autorità inglesi stanno lavorando a stretto contatto con successo per organizzare le semifinali e la finale degli Europei a Wembley e non ci sono piani per cambiare la sede di quelle partite”, ha affermato in una nota.

Tuttavia a inizio primavera, quando sono state decise le città che avrebbero dovuto ospitare le partite, la campagna vaccinale aveva fatto dell’Inghilterra il posto più sicuro d’Europa. Sicurezza che ora traballa, con i circa 10mila contagi al giorno che hanno spinto Boris Johnson a rimandare l’uscita dalle residue restrizioni in vigore nel Regno.

Senza contare le limitazioni agli arrivi, che in caso di ulteriore aumento dei contagi, potrebbero essere anche inasprite dal governo di Boris Johnson.

Ma perché proprio Roma. Per due motivi: è la città della partita inaugurale di Euro 2020, e Draghi è disposto ad aumentare la capienza dell’Olimpico fino a 32mila posti, il 50 per cento.

(Unioneonline/L)

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