Quarta partita della gestione di Diego Lopez e, salvo sorprese, quarta difesa inedita. Contro il Verona, l'hombre di Montevideo non andrà a toccare la linea a tre, o a cinque, quella che, con gli uomini a disposizione, sembra dare maggiori garanzie di equilibrio.

Ma ci sarà una nuova variazione degli interpreti, alla ricerca di quegli automatismi che si possono trovare solo giocando con costanza insieme. Fuori l'infortunato Fabio Pisacane, in rampa di rilancio c'è Luca Ceppitelli, favorito sulla grande delusione Marco Andreolli, con il giovano Filippo Romagna ormai intoccabile e Marco Capuano.

NUOVA RIVOLUZIONE - Lopez è arrivato, ha visto e ha cambiato. Le squadre si costruiscono dalla difesa e lì il nuovo tecnico ci ha messo lo spazio di un pomeriggio per capire che il Cagliari, senza terzini veri, non poteva giocare a quattro.

Nonostante la piccola bugia ("Le cose si devono provare in allenamento, non inventare sul campo"), già a Roma, dopo cinque allenamenti, la squadra rossoblù si è presentata al cospetto della corazzata Lazio con un abito nuovo. Difesa a tre, composta dal giovane Romagna, da Andreolli e Pisacane, con i supporti esterni di Dessena e Padoin.

Tempo tre giorni, col Benevento nuova sfida e nuova difesa, con Faragò e Miangue vicini alle linee laterali e il terzetto composto dal solito Romagna, da Ceppitelli e Pisacane, poi sostituito da Capuano. Altro giro e a Torino si ricambia, con Faragò e Padoin esterni e al centro il trio Romagna, Andreolli e Capuano.

RIECCO CEPPITELLI - Contro il Verona, la prima novità potrebbe aversi proprio nel cuore della retroguardia, con Ceppitelli favorito per riprendere la bacchetta del comando della difesa. Il giocatore umbro, superati i dardi dell'oltraggiosa fortuna (leggi alla voce infortuni), potrebbe essere il centro di gravità permanente per Lopez.

Dei centrali rossoblù, Ceppitelli è quello con meno presenze (tre in tutto) e che ha totalizzato meno minuti nella nuova gestione, i 90 col Benevento, gli unici che hanno portato i tre punti. A Torino è rimasto a riposo per non rischiare nuovi traumi, dopo l'uscita dal campo con i crampi. Una settimana ulteriore di allenamenti lo mette in pole position per un posto da titolare, quello che è stato suo nei tre anni di militanza cagliaritana, al netto dei tanti guai al ginocchio.

ANDREOLLI IN PICCHIATA - Salgono le quotazioni di Ceppitelli, vanno in picchiata quelle di Andreolli. Doveva essere il leader della difesa, il giocatore di personalità che doveva sostituire Bruno Alves. Ma sette stagioni da riserva all'Inter non comportano la trasformazione automatica in trascinatore di una squadra che gioca per la salvezza.

E Andreolli paga anche i tanti infortuni che, nelle ultime quattro stagioni, lo hanno costretto a mettere insieme appena 23 presenze in campionato. E nelle sue sette presenze in questa stagione (due da 180 minuti con Lopez, contro Lazio e Toro) non ha mai dato sicurezza al reparto, affidandosi spesso e volentieri al compagno più vicino.

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