22 giugno 1986, allo stadio Azteca di Città del Messico Argentina e Inghilterra si affrontano nei quarti di finale dei Mondiali di calcio. Due nazionali divise da una profonda rivalità sportiva e non solo, quattro anni prima c’era stata la guerra delle Falkland.

Una partita che passerà alla storia perché in 4 minuti si vede tutto il genio di Diego Armando Maradona: la “Mano de Dios” e il gol più bello della storia.

Al 6’ della ripresa il risultato è di 0-0. Steve Hodge alza per errore un campanile nella sua area di rigore, si avventa sul pallone il portiere inglese Peter Shilton ma Maradona, più basso di lui di 20 centimetri, riesce a colpire la palla spedendola in rete. La tocca con la mano, con il pugno tenuto vicino alla testa, e l’arbitro tunisino Ali Bin Nasser non se ne accorge, convalidando la rete. El Pibe de Oro in seguito ha rivelato di aver convinto i compagni, in un primo momento fermi, a festeggiare assieme a lui dicendo: «Venite ad abbracciarmi o l’arbitro nonla convaliderà».

Passano solo 4 minuti e Diego Maradona raddoppia con uno dei gol più belli della storia del calcio, votato nel 2002 come gol del secolo. Parte da centrocampo, salta cinque avversari e deposita il pallone in rete per il raddoppio. L’Inghilterra accorcia con Gary Lineker, ma l’Argentina passa. Vincerà i Mondiali.

(Unioneonline/L)

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