È una squadra in trincea, quella dell'Italia di pugilato che si avvicina alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Un team pieno di fuoriclasse, ma privo di certezze sulla qualificazione. Su tutti spicca il nome di Manuel Cappai: il quartese è tra gli undici azzurri (otto uomini e tre donne) che dal 9 al 16 aprile parteciperanno a Samsum, in Turchia, al torneo che mette in palio i pass per i Giochi di Rio.

Il minimosca della Fiamme Oro sarebbe stata una delle punte di diamanti della Nazionale ma la squalifica (l'ingiusta punizione di un anno scontata per tre inadempienze connesse alle informazioni sul luogo di permanenza degli atleti) e una frattura alle costole subita tre settimane fa durante il ritiro in altura con la Nazionale in Kazakistan, rendono meno sicura la qualificazione olimpica che, altrimenti, non sarebbe mai stata in discussione.

Invece, il talento quartese, che solo un anno occupava l'ottavo posto nella classifica dei più forti minimosca al mondo, dovrà compiere un'impresa, proprio come nel 2012 quando, senza i favori del pronostico, ha riportato la Sardegna della boxe alle Olimpiadi (a Londra) dopo 24 anni di assenza.

Tra Cappai e il sogno olimpico di Rio ci sono almeno tre incontri da vincere e la speranza di evitare fino alle semifinali gli avversari più forti. Servirà un pizzico di fortuna nel sorteggio, perché l'azzurro non partirà tra le teste di serie.

La squadra azzurra: Vincenzo Picardi (52 chili), Francesco Maietta (56 chili), l'ex campione del mondo Domenico Valentino (60 chili), Vincenzo Arecchia (64 chili), la medaglia di bronzo di Londra 2012 Vincenzo Mangiacapre (69 chili), Salvatore Cavallaro (75 chili), Guido Vianello (+91 chili). Tra le donne, invece, tenteranno l'impresa Marzia Davide (51 chili), Irma Testa (60 chili) e Monica Floridia (75 chili). ALLEGATO FOTO
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