La quota per entrare nelle prime otto che si contendono lo scudetto è a 32 punti.

A due giornate dal termine, il Banco di Sardegna ha 28 punti ma è obbligato a fare sia il colpaccio a Trento, sia a superare in casa Pesaro. Un solo successo non è sufficiente, perché bisognerebbe sperare che perdano sempre Cantù, Varese e Bologna (già a 30 punti) per sfruttare la classifica avulsa. Mentre a 32 punti non si ha la certezza matematica, ma è minore l'incidenza dei risultati altrui.

L'impresa di Avellino per 80-67 ha quindi il merito di lasciare aperta alla Dinamo la porta dei playoff, che altrimenti si sarebbe chiusa in anticipo in una stagione in controtendenza rispetto al passato, quando con 15 vittorie si acciuffava almeno l'ottavo posto, eccezion fatta per la stagione 2012/13 quando l'ottava era Venezia con 32 punti, ma le none erano ferme a quota 26.

I segnali di progresso in difesa sono quelli più evidenti nella gestione di Zare Markovski: ha incassato una media di 77 punti nelle ultime quattro gare, quinta prestazione della serie A. Scesa la produzione offensiva (da 86 a 80 punti) ma la squadra biancoblù non ne ha risentito sia per la migliore efficacia in difesa, sia perché ha ritrovato quella presenza a rimbalzo che aveva smarrito negli ultimi tre mesi, quando le avversarie dominavano dentro l'area catturando una media di 8-10 rimbalzi in più.

La prossima avversaria però è quella più in forma del campionato: 10 vittorie in 11 partite, con la possibilità di soffiare il quarto posto proprio ad Avellino. Il Banco dovrà crescere ancora come collettivo e come individualità. Fare l'en plein sarebbe miracoloso, ma intanto è già importante che si possa parlare ancora di playoff scudetto.

© Riproduzione riservata