Un tramonto acceso di colori ha fatto da sfondo, questa sera a Le Terrazze di Calamosca, alla presentazione ufficiale dell’Esperia Cagliari. La bellezza del luogo ha accompagnato l’alba di una nuova stagione che il club cagliaritano spera possa tradursi nell’agognata promozione in Serie B Nazionale.

Per l’Esperia sarà una stagione cruciale. Dodici mesi fa la squadra si era fermata in finale, sfiorando anche il ripescaggio, poi svanito a causa di una beffa regolamentare firmata dalla Lega Nazionale Pallacanestro. Oggi, però, sembra tutto dimenticato: tanti sorrisi, leggerezza e fiducia. Non la pressione di chi “deve” vincere, ma la consapevolezza di poterci riuscire con la forza della spensieratezza.

La scommessa si chiama PalaPirastu, la “cattedrale” del basket cagliaritano che riapre i battenti dopo alcuni anni. La campagna abbonamenti sta viaggiando a ritmi eccellenti, così come quella dei sostenitori: segnali incoraggianti che alimentano ottimismo. Sorridono i dirigenti Luigi e Giovanni Zucca, lo staff tecnico e i giocatori. Fa impressione vedere l’ex capitano Fabio Villani con la polo dello staff, mentre il nuovo capitano Daniele Locci raccoglie il testimone accanto ai compagni di sempre Cabriolu e Picciau, ai “cagliaritani acquisiti” Thiam e Potì e ai nuovi arrivi Ivan Morgillo e Gianluca Frattoni.

Aveva un destino sardo, in qualche modo, il lungo napoletano Ivan Morgillo, figlio di Ciro, ex giocatore di Sulcispes e Oristano. «Nel mio lungo girovagare la Sardegna era l’unica Regione che mi mancava nella mia carriera itinerante – racconta – avevo avuto ottime referenze su Cagliari, sia a livello di città che di squadra. Quando ho giocato contro l’Esperia ho notato calore e seguito del pubblico. In campo sono una via di mezzo tra ala forte e pivot, negli anni ho trovato continuità anche con il tiro da tre». Curiosità: lo scorso anno vestiva la maglia della Vigor Matelica, la stessa squadra che l’Esperia eliminò in semifinale, infliggendo ai marchigiani una grande delusione.

Entusiasta anche Gianluca Frattoni, italo-argentino: «Da quando sono arrivato mi hanno trattato come uno di loro. Sono qui anche grazie a Marco Giordano, argentino come me: mi ha parlato molto bene di Cagliari e ho ritrovato esattamente ciò che mi aveva detto. Posso giocare da play, da guardia o da ala piccola: con Marco mi troverò benissimo. Sarà un campionato duro, nel Sud c’è sempre tanta fisicità e agonismo, ma possiamo raggiungere i nostri obiettivi».

Più riservato, come sempre, il nuovo capitano Daniele Locci: «Sono super emozionato per i gradi di capitano, spero di fare bene come Fabio Villani in questo ruolo. Abbiamo tracciato insieme un bel percorso, vorrei continuare con gli stessi principi e valori. In campo sono pronto a fare ciò che serve ai miei compagni».

Chiude coach Federico Manca: «Ci spostiamo al PalaPirastu, so cosa può dare quando è pieno e spero che i ragazzi possano provarlo sulla loro pelle. Il derby con Sennori aggiungerà sale al campionato, sarà bellissimo. Noi stiamo bene, i carichi aumentano e qualche scoria si fa sentire, ma l’obiettivo è arrivare pronti per la prima di campionato. Migliorare la stagione scorsa significherebbe promozione. Non ci nascondiamo: vogliamo crescere, ma la formula è dura e non dipenderà solo da noi».

© Riproduzione riservata