A una sconfitta dall'eliminazione: la Dinamo è caduta anche in gara2 (74-68) e adesso Trento ha tre match ball per conquistare la semifinale. Due li giocherà martedì e giovedì al Serradimigni, il quinto sabato di nuovo qui al PalaTrento.

Il Banco di Sardegna ha pochi motivi per consolarsi: ha giocato meglio, molto meglio che in gara1, ma gli è mancato anche stavolta il guizzo vincente, il colpo di genio (magari anche di fortuna) per compiere un'impresa. C'è stato un momento in cui le cose sembravano mettersi bene: avanti sul +9 la Dinamo, come un ciclista, ha tentato la fuga quando il traguardo era ancora lontano. Il 51-42 per la squadra di Pasquini è infatti maturato a metà della terza frazione.

TROPPO PRESTO - Trento ha ripreso il gioco in pugno e da quel momento lo score ha detto 32-17 per i ragazzi di Buscaglia. Piano-gara e quintetto identici rispetto al primo match: c'è però una novità, dentro Carter e fuori Lighty. Scelta tecnica ma forse anche dettata dalla necessità di sparigliare le carte. Alternanza uomo-zona (più zona match-up che uomo) per mettere zizzania negli attacchi di Trento. Operazione riuscita solo nel senso che Trento non ha avuto la schizzante partenza dai blocchi dell'atletico quintetto di Buscaglia. Sassari (+2 al primo intervallo) ha anche allungato la difesa dopo il canestro realizzato. Trento ha deciso di difendere ancora più "sporco" del solito: mani addosso sistematiche, poco punite dagli arbitri. Vecchio trucco: picchiamo in cinque, è come se non picchiasse nessuno.

POCO PRECISI - La Dinamo ha pagato dazio nel tiro dall'arco (1/13 a tre minuti dalla fine del secondo quarto ma almeno tre sono state "sputate" dal ferro). Sassari ha sofferto tanto nella seconda metà della frazione, ha avuto poco anche stavolta da Savanovic, ma è rimasta aggrappata con unghie e denti alla partita (-2 al riposo lungo). Pessima la percentuale da tre: il 13%. In perfetta sintonia con il 6/26 di gara1. Prima o poi, si dice in questi casi, qualche palla entrerà. Detto, fatto: la Dinamo si è ripresentata mettendone cinque di seguito. Break inatteso ma pesante (massimale di +9) per poi andare avanti solo di 2 perché Trento ha reagito con rabbia. Dopo aver subìto un parziale di 15-5 ne ha piazzato uno di 12-5. In ogni caso, il terzo quarto era stato l'anello debole di gara1, stavolta Sassari ha avuto un'ottima uscita dagli spogliatoi dopo l'intervallo lungo (grazie soprattutto al 6/10 dall'arco).

SORPASSO ILLUSORIO - Tutto rimandato all'ultimo quarto, un momento decisivo non solo di questa partita ma di tutta la serie. Sassari ha cercato con successo Savanovic: due ottimi canestri dal post basso, poi Bell dalla lunetta ha scritto il sorpasso a -2'02". Ultimo sprint giocato sui nervi e sulla paura. Errori gravi di Stipcevic da tre e Lacey in entrata. Micidiale invece Trento: minibreak di 6-0 per il 72-67 a -24". Il sogno della Dinamo di pareggiare i conti si è spento in quel momento. Appuntamento a Sassari. Dove Trento giocherà già da domani il primo match ball. Ma non è finita: nei playoff finchè c'è una partita da giocare, c'è anche la speranza.

Nando Mura

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