Sono passati esattamente un anno, un mese e un giorno, da quel 22 giugno 2018, data in cui Filippo Tortu ha scritto la storia dell’atletica italiana. Tutti gli occhi erano puntati sull’appena 20enne brianzolo, capace di realizzare poco prima uno strepitoso 10’’04 ai Golden Gala di Roma. A Madrid, però, l’obiettivo era molto più grande: battere il record italiano di Pietro Mennea sui 100 metri. E allora via sui blocchi di partenza per poi schizzare dalla pedana e realizzare lo strabiliante 9’’99 che ricordiamo tutti ancora oggi.

L’impresa è compiuta, ma Filippo non si ferma. D’altronde come sarebbe possibile con Salvino? Tempiese doc, padre/allenatore, ma soprattutto professionista meticoloso ed esemplare. Il 2019 è iniziato all’insegna della competitività e prevede una serie di appuntamenti di livello assoluto: Rieti, Oslo, Ostrava, Stanford. Alzare l’asticella è d’obbligo e misurarsi con i più forti un imperativo. Sudore, impegno e fatica fino alla Fastweb Cup dello scorso 24 maggio in cui Tortu blocca il crono sul 9’’97 compiendo l’ennesimo primato della sua giovane carriera. Poi la sentenza, troppo vento e sogno sfumato. Un boccone amaro da digerire, così come il recente infortunio negli Stati Uniti in Diamond League per una fastidiosa lesione al bicipite femorale. Ma "Pippo" pensa già al futuro dal suo quartier generale di Besana in Brianza, in provincia di Monza, tra allenamenti, controlli e università.

Tortu a lavoro (foto Sprint Academy)
Tortu a lavoro (foto Sprint Academy)
Tortu a lavoro (foto Sprint Academy)

Filippo, negli Usa c'è stato un piccolo, ma fastidioso, infortunio. Come sta?

"Ora molto meglio, ma c'è ancora un po' di strada da fare. Durante la gara verso i 30/40 metri ho sentito il bicipite femorale della gamba sinistra contrarsi. Sono stato un po' ingenuo perché, invece di fermarmi per tempo, ho continuato a spingere peggiorando solo la situazione. Alle volte in pista perdo la ragione e mi faccio trascinare, non riesco a bloccarmi. Mi sono procurato delle piccole lesioni, ma le visite mi hanno fatto tirare un sospiro di sollievo e punto a recuperare presto".

È arrivato nel miglior momento della sua carriera.

"Sicuramente stavo molto bene. Pensavo davvero fosse la giornata giusta per fare il tempo, ma nell'atletica non tutto si può controllare. Nel riscaldamento mi sentivo benissimo e avevo grande voglia, anche perché nel corso della stagione non ho mai trovato un meteo adeguato per abbassare il mio record. Tutto sommato posso ritenermi 'fortunato', se la lesione fosse arrivata due settimane dopo non so se ce l'avrei fatta a recuperare per i Mondiali".

Filippo Tortu dopo il 9''97 di Rieti (foto Instagram)
Filippo Tortu dopo il 9''97 di Rieti (foto Instagram)
Filippo Tortu dopo il 9''97 di Rieti (foto Instagram)

Cos'ha provato quando ha visto 9''97 sul tabellone?

"Un'emozione fortissima. Sapevo di poter fare bene e che se avessi messo in pratica quanto provato in allenamento ci sarebbe stata l'opportunità di sorprendere. L'unico mio timore era il vento e infatti mi ha 'fregato'".

Appena terminati i 100 ha ringraziato suo fratello...

"Sì, perché Giacomo è una persona fondamentale nella mia vita. Abbiamo uno splendido rapporto e mi dà sempre il consiglio giusto per affrontare le varie situazioni in pista. Ha praticato atletica per tanti anni e nel tempo è diventato indispensabile anche al di fuori dello sport".

In che senso?

"Abbiamo qualche anno di differenza e, quando ero più piccolo, non c'era la confidenza attuale. Oggi usciamo insieme, frequentiamo le stesse persone, è una presenza fissa".

Tortu e Jacobs in allenamento (foto Instagram)
Tortu e Jacobs in allenamento (foto Instagram)
Tortu e Jacobs in allenamento (foto Instagram)

Una settimana fa Jacobs ha realizzato 10''03

"Sì e sono felice per lui. Nella sua carriera ha avuto tanti infortuni che non gli hanno permesso di esprimere al meglio tutto il suo potenziale, ora è nelle condizioni per farlo. Può anche scendere sotto i 10 secondi, ma io penso a me. Le nostre prestazioni possono essere molto utili anche alla Nazionale e su questo ci confrontiamo spesso, senza invidia".

Lo scorso 26 agosto le è stata conferita la cittadinanza onoraria di Tempio. Ci racconta quel momento?

"È stato uno dei più belli della mia vita. C'era tutta la famiglia, compresa la sorella di mio padre che ha vissuto da quelle parti per molti anni. Mi sono sempre sentito sardo e quel giorno è servito per rendermi conto che faccio parte di una comunità che mi segue con affetto e passione nonostante la distanza".

Nicolò Barella e Filippo Tortu a Cagliari (foto Instagram)
Nicolò Barella e Filippo Tortu a Cagliari (foto Instagram)
Nicolò Barella e Filippo Tortu a Cagliari (foto Instagram)

A ottobre ha visitato il Cagliari, segue i rossoblù?

"Sì, sono stato ad Asseminello e l'accoglienza è stata splendida. Ho un grande rapporto con Joao Pedro che è simpaticissimo e si fa sentire costantemente anche sui social. Sono un gruppo compatto e mi auguro che nell'anno del Centenario possano fare un'ottima stagione nonostante la cessione di Barella".

A proposito: come giudica il suo passaggio all'Inter?

"Barella se avesse potuto non avrebbe mai lasciato la Sardegna. È giovane e davvero molto forte, ma alle volte bisogna fare i conti con le ambizioni. Adesso gioca in un club che gli permette di competere per lo scudetto e la Champions League: sicuramente ha fatto la scelta giusta dal punto di vista professionale".

Rog è l'uomo giusto per sostituirlo?

"Credo sia un ottimo calciatore, che fa al caso del Cagliari. I tifosi sardi possono stare tranquilli perché il presidente Giulini è molto attento e punta alla crescita societaria nonostante alcune dolorose cessioni. Lui e Maran sanno bene cosa fare, c'è da avere fiducia".

Lei è anche un grande tifoso della Juventus. Ha conosciuto Cr7?

"Purtroppo no. Lo scorso anno ho avuto il piacere di passare una bella giornata con Chiellini, ma non di incontrare Cristiano Ronaldo. Certo avrei preferito se Barella avesse vestito la casacca bianconera".

Filippo Tortu all'Allianz Stadium
Filippo Tortu all'Allianz Stadium
Filippo Tortu all'Allianz Stadium

Con De Ligt il sogno Champions è realizzabile?

"La squadra è eccezionale e gli acquisti a centrocampo sono di primo livello. Rabiot ha perso un pallone sanguinoso col Tottenham, ma per fortuna siamo solo alle amichevoli estive: è un grande centrocampista e lo dimostrerà".

Cosa c'è nel suo futuro?

"Sicuramente il mondiale a Doha. Ora penso solo a rimanere concentrato e recuperare dall'infortunio poi ci divertiremo".

È previsto un rientro nell'Isola?

"Sicuramente non in vacanza, ma con lo staff stiamo pensando di passare lì qualche giorno ad agosto per preparare al meglio i prossimi appuntamenti. Negli scorsi anni lo abbiamo già fatto e il clima è ideale per fare allenamenti di un certo tipo. Decideremo a breve".

Filippo Migheli

(Unioneonline)
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