Mario Piga ha fatto la storia della Torres, giocandoci dal 1973 al 1975 a inizio carriera e successivamente dal 1986 al 1989 prima di allenarla negli anni Novanta. Ma ha anche oltre cento presenze in Serie A, con Avellino e Lazio.

«La Torres ci ha fatto godere per tante domeniche, è andata al di là dei programmi iniziali», le parole da tifoso a "L'Informatore Sportivo" su Radiolina.

«Però, nel momento in cui arrivi in una certa posizione, devi andare in fondo. Sapevo benissimo che il Cesena era costruito per vincere e ormai ha vinto, ma fino a cinque giornate fa eravamo a -2: il girone di ritorno è un altro campionato. A questo punto meglio così, la Torres ha fatto queste partite meno bene e deve fare in modo di arrivare seconda o terza per avere un vantaggio ai playoff». L'ex numero 10 prova a individuare il problema: «È una squadra molle, probabilmente hanno pensato che tutto fosse più facile. Ora la Carrarese è a -5 e le altre si stanno avvicinando: dobbiamo rimanere sopra. E do un abbraccio al mio amico Claudio Ranieri, con cui ho giocato a Palermo».

Il ricordo. Nella sua lunga e illustre carriera, Mario Piga ha toccato numerose piazze anche nazionali. «La Torres però è la squadra che ci ha dato la possibilità di metterci in luce a 16 anni, dopo due stagioni al Palau dove avevamo dovuto falsificare il cartellino per poter giocare», racconta citando anche il fratello gemello Marco, anch'egli arrivato sino alla Serie A. «Avevamo messo come condizione di acquistarci insieme, portando l'Avellino in A, poi nel 1979 lui andò a Catania. Al mio ritorno a Sassari nessuno ci dava due lire, ma vincemmo il campionato salendo in C1». Piga ha anche un ricordo di un Cagliari-Torres proprio in C1, dove si conquistò il rigore valso il definitivo 1-1 sassarese: «La mia forza era la velocità e la rapidità, mi marcava Osellame. Lo portai dentro l'area, mi fece uno sgambetto e io andai giù con mille capriole. Ci venne dato il rigore, che ci permise di pareggiare».

Verso la Serie D. Al programma di Radiolina, condotto da Lorenzo Piras, è intervenuto anche Marco Ruzittu che sta guidando la classifica in Eccellenza con l'Ilvamaddalena capolista a +7 sulla seconda, dopo aver giocato in Serie C e D con l'Arzachena. «Essere arrivato fino ai professionisti è stata una grande soddisfazione», la soddisfazione del portiere. «Con l'Arzachena sapevamo di essere tecnicamente inferiori rispetto a tante squadre già rodate, dovevamo metterci qualcosa in più. A 33 anni ora spero di tornare in D, sarebbe bellissimo e speriamo di riuscirci con l'Ilva». Un suo compagno di reparto, il classe 2006 Domiziano Tirelli dell'Atletico Uri, è convocato nella Rappresentativa D Under 18 alla Viareggio Cup: «Ho visto qualche filmato e mi ha fatto un'ottima impressione, è giovane e ha il tempo dalla sua per ambire a palcoscenici più importanti».

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