Dopo aver partecipato, due settimane fa, agli Europei di taekwondo per Giovanni Vitiello il prossimo passo sarà andare ai Mondiali. Il giovanissimo atleta (16 anni, di Capoterra) dell'associazione Taekwondo Sardegna, nell'evento dal 23 al 28 novembre a La Nucía in Spagna, si è classificato terzo in quello che era il suo primo impegno internazionale. Nel 2022 (indicativamente a fine aprile), sarà in Finlandia per la prossima edizione dei Mondiali, ai quali parteciperà nella categoria Junior maschile 1° dan (-18 anni). Un avvenimento al quale inizia a prepararsi già da ora e con le idee chiare sul futuro: “Voglio continuare a fare taekwondo finché ne avrò la possibilità e diventare almeno maestro, ma non voglio accontentarmi”.

L'attesa. Per accedere ai Mondiali Vitiello ha superato una selezione a Roma a settembre: si era proposto in forme, tecniche di potenza e combattimento, è passato nelle prime due. “L'obiettivo per il 2022 è fare bene: ora so come propormi», afferma. “Grazie alla partecipazione agli Europei mi sento più a mio agio, perché ho compreso il livello internazionale di cui prima potevo avere solo un'idea. Ringrazio i maestri che mi hanno seguito, la mia insegnante Silvia Farigu e la squadra per il supporto che mi ha sempre dato. La preparazione sarà un po' la stessa per gli Europei. Ora ho ripreso i ritmi precedenti, allenandomi tre volte a settimana, ma avvicinandomi all'evento mi allenerò tutti i giorni”.

Crescita continua. Vitiello ha cominciato a praticare taekwondo quando aveva 12 anni, nel 2017. Ora, dopo diversi eventi regionali, punta a prendersi la ribalta anche a livello internazionale. “Prima degli Europei avevo un po' di ansia alla selezione, poi mi è passata: penso che lo stesso avverrà per i Mondiali. Non ci si rende conto di quello che si sta per fare finché non si sale sul quadrato e si capisce la situazione. Agli Europei sono entrato con una certa mentalità, cambiata a metà del primo incontro perché stavo perdendo: da lì ho recuperato. Oltre alla preparazione fisica, deve essercene anche una mentale: bisogna immaginarsi la scena da prima e dare il massimo sul quadrato”.

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