Quando nel 2011 Franco Sarritzu lo portò al Cagliari, Gianfranco Matteoli, all’epoca responsabile del settore giovanile rossoblù, esclamò: «Mi stai facendo vedere un piccolo Messi». Da quel giorno per i compagni di squadra lui era "Messi". Federico Pedoni, oggi ventenne, ha iniziato a giocare nel Cagliari a 5: «Ero il bambino più piccolo. Mi allenavo con quelli più grandi di me di due anni».
Il percorso formativo con il Cagliari è durato fino agli Allievi Nazionali Under 17, poi il prestito alla Primavera dell'Olbia e finalmente l’esordio coi grandi in Eccellenza Regionale con il Guspini.
Dopo una stagione nell'Arbus sempre in Eccellenza, Pedoni accetta la proposta del Sant'Elena che è attualmente la sua squadra di appartenenza: «Siamo retrocessi in Promozione. Purtroppo non ho potuto aiutare la squadra a raggiugere il traguardo della salvezza perché a gennaio ho subito un brutto infortunio, rottura dei legamenti e menisco e stagione finita anzitempo».
Trequartista dal mancino magico, Pedoni è dotato di grande forza esplosiva e di un dribbling ubriacante. «Di reti ne ho realizzate tante, ne ricordo una particolarmente bella e decisiva, di destro, contro il Porto Rotondo. Valse il 4 a 3 per noi».

Il giovanissimo talento quartese ha due fonti di ispirazione: «Totti era il mio idolo quando ero bambino, ma è Dybala il calciatore a cui mi ispiro di più come stile di gioco. Seguo il campionato di serie A con molto interesse, le mie squadre preferite sono il Cagliari, dove sono cresciuto calcisticamente, e la Roma, squadra che tifo da sempre».

Pedoni sa di essere uno dei giovani più interessanti e sa che le più importanti società isolane a breve si daranno battaglia per accaparrarsi le sue prestazioni: «Per la prossima stagione non ho ancora deciso dove giocherò. Per ora mi sto concentrando a guarire completamente dall'infortunio. Posso solo dire di aver avuto delle proposte che però valuterò con calma».

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