Basket, stati d'animo diversi per le formazioni sarde di A2 Femminile
La Nuova Icom sogna e convincePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Tre squadre, tre stati d’animo diversi. La Serie A2 Femminile di basket racconta di una Sardegna che si muove su fronti opposti: da una parte la Nuova Icom Selargius, che continua a stupire e ora guarda tutti dall’alto insieme al Sanga Milano; dall’altra Sardegna Marmi Virtus Cagliari e Cus Cagliari, che invece riflettono sulle difficoltà di un periodo complicato.
La Nuova Icom sogna e convince. Selargius è il simbolo dell’equilibrio e della crescita. La quarta vittoria consecutiva, arrivata contro le Foxes di Giussano, non è soltanto un successo di classifica ma soprattutto la conferma di una squadra che ha imparato a gestire le partite, a reagire ai momenti difficili e a trasformare la compattezza del gruppo in energia vincente.
Con Angela Juhasz in versione dominante (23 punti, 10 rimbalzi e 30 di valutazione), Erikstrup sempre più integrata e una coralità che esalta tutte le interpreti, le giallonere si sono guadagnate di diritto un posto in vetta.
«Abbiamo visto due partite in una - ha spiegato coach Nicola Massa, che ha preso le redini dopo l’espulsione di Maslarinos -. All’inizio ci siamo fatti condizionare da qualche fischio e abbiamo attaccato poco il ferro, poi abbiamo ritrovato lucidità e messo in pratica ciò che avevamo preparato. L’espulsione del coach ci ha dato una spinta emotiva, ora ci attende una settimana utile per lavorare ancora meglio».
Selargius approfitterà della pausa per consolidare certezze e ricaricare le batterie, ma il messaggio è chiaro: la squadra c’è, e non vuole nascondersi.
Virtus, il freno della sterilità offensiva. La situazione è diversa in casa Sardegna Marmi Virtus Cagliari, che dopo un buon avvio ha rallentato. Le sconfitte consecutive contro Torino e Moncalieri hanno riportato a galla vecchi limiti, soprattutto in attacco. Le basse percentuali al tiro (in particolare nei tiri liberi e nelle conclusioni aperte) hanno condannato le biancoblù, incapaci di concretizzare quanto costruito.
«Sono molto amareggiato - ammette coach Fabrizio Staico - il primo quarto è stato equilibrato e potevamo chiuderlo con un vantaggio più ampio, ma abbiamo prodotto tanto e raccolto poco. Le percentuali dicono tutto: con questi numeri non si può vincere».
Staico individua nel sacrificio e nella compattezza di gruppo le chiavi per ripartire: «La propensione offensiva rispetto allo scorso anno è cambiata, ma il potenziale non manca. Dobbiamo investire in lavoro e impegno, migliorare la condizione fisica e mentale. Solo restando unite potremo ritrovare serenità e risultati».
Cus, l’impatto con la nuova realtà. Il Cus Cagliari, neopromosso, sapeva che l’impatto con l’A2 non sarebbe stato semplice. Le due sconfitte interne consecutive, contro Ragusa e Vicenza, hanno evidenziato le difficoltà di una squadra ancora in fase di costruzione, chiamata a trovare il giusto equilibrio tra entusiasmo e concretezza.
La squadra di Federico Xaxa ha pagato un approccio troppo morbido nel primo quarto contro le venete, che hanno preso il largo grazie a un ritmo alto e a percentuali ben superiori. «Abbiamo avuto un approccio sbagliato, non è questa l’identità che vogliamo avere - ha commentato l’allenatore - i troppi errori iniziali hanno creato un divario difficile da colmare. Poi abbiamo reagito e quasi riaperto la partita, ma non possiamo concedere un intero quarto in difesa: in questo campionato si paga tutto».
