“The Odyssey”, Christopher Nolan ripensa l’epopea di Ulisse e il ritorno a Itaca
Il regista britannico rivela: «Gran parte del lavoro si è svolto in mare aperto, un'impresa piuttosto primordiale»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L’epopea immortale di Ulisse e del suo ritorno a Itaca, ripensata dalla mente acuta di un genio come Christopher Nolan, si prepara con “The Odyssey” a regalare un’esperienza che - già da ora - possiamo sbilanciarci a definire senza paragoni. Con debutto fissato al prossimo anno, la tredicesima pellicola firmata dal regista britannico - premiato per “Oppenheimer” con gli Oscar al miglior film e alla miglior regia nel 2024 - ha accolto fin dalle prime fasi di sviluppo una serie di primati che lo collocano già tra le sue opere più ambiziose.
Oltre all’enorme budget investito, pari a 250 milioni di dollari, e al cast di eccellenze coinvolto per l’occasione - tra cui primeggiano Matt Damon, Tom Holland, Anne Hathaway, Zendaya, Lupita Nyong'o, Robert Pattinson, Charlize Theron e Jon Bernthal - ha lasciato a dir poco increduli scoprire che Nolan ha utilizzato per le riprese più di 600.000 metri di pellicola, un’impresa che non conosce precedenti nel mondo del cinema.
Intervistato di recente dalla rivista Empire, il director ha tirato le somme dei 91 giorni trascorsi sui set. Ricordando innanzitutto da dov’è scaturita l’idea di realizzare un nuovo adattamento dell’opera di Omero, ha detto: «Come regista, cerco vuoti nella cultura cinematografica, cose che non sono mai state fatte prima. Quello che ho visto è che tutta questa grande opera cinematografica mitologica con cui sono cresciuto - i film di Ray Harryhausen e altri - non l'avevo mai vista realizzata con il peso e la credibilità che una produzione IMAX di Hollywood con budget di prima categoria può garantire».
E confermando di aver diretto un progetto sognato da decenni, ha aggiunto: «Abbiamo girato oltre 600.000 metri di pellicola. Gran parte del lavoro si è svolto in mare aperto, un'impresa piuttosto primordiale. Ci ho passato gli ultimi quattro mesi. Abbiamo portato i membri dell'equipaggio della nave di Ulisse là fuori, tra le onde vere, nelle vere location. E sì, è vasto, terrificante, meraviglioso e benevolo, con le condizioni che cambiano. Volevamo mostrare, catturare quanto fossero duri quei viaggi e quale atto di fede sia stato compiuto in un mondo sconosciuto e inesplorato».
Essendo inoltre il primo lungometraggio narrativo girato interamente con telecamere IMAX, “The Odyssey” può fregiarsi di una sintesi perfetta tra l’incredibile livello di dettaglio delle immagini e l’utilizzo dei suoni in presa diretta. Su questo aspetto è intervenuto il direttore della fotografia Hoyte van Hoytema, ricordando i primi esperimenti con questa tecnologia: «Ho presentato a Chris un primo piano molto grande di un bambino sullo schermo IMAX, che recitava Sound And Vision di David Bowie leggendo da un foglio di carta. È stato molto toccante: quel livello di intimità tra immagine e suono, fusi insieme, proiettati in sala».
Da quel momento - afferma Nolan - i risultati si son rivelati estremamente convincenti: «Non saremmo mai riusciti a ottenere quelle riprese prima. Il video ha dimostrato che potevamo girare un intero film con telecamere Imax, mentre in passato l'uso era limitato principalmente a scene d'azione, poiché le telecamere Imax erano troppo rumorose per filmare le scene di dialogo da vicino». E sull’utilizzo del sistema “blimp”, una pellicola speciale impiegataper ridurre il rumore delle telecamere, ha aggiunto: «l sistema blimp è una svolta. Posso riprendere a trenta centimetri dal volto di un attore mentre sussurra e ottenere un suono utilizzabile. Questo apre le porte a momenti intimi di performance nel formato più bello del mondo».
Insieme alle dichiarazioni del regista, hanno suscitato grande interesse quelle degli attori. Tra tutti, Matt Damon - protagonista nel ruolo di Ulisse - ha paragonato il lavoro di Nolan a quello di un blockbuster estivo, descrivendolo come un film «divertente, avvincente e avvolto da un'atmosfera mitica». Raccontando più nel dettaglio la sua esperienza, ha rivelato con entusiasmo: «Posso dire, senza esagerare, che è stata l'esperienza migliore della mia carriera. […] Ho visto il cavallo sulla spiaggia e ho pensato: cazzo! È stato semplicemente fantastico. Certo non è stata una passeggiata. Prima di girare la scena del cavallo di Troia ho chiesto a Chris: come pensi di farlo? Lui ha risposto: non lo so. Ci metteremo al lavoro e troveremo una soluzione».
E sul metodo di Nolan, orientato al realismo assoluto, Damon ha affermato senza mezze misure: «Se devi avere una crisi esistenziale mentre passi davanti alle Sirene e sei legato a un albero maestro, l'avrai. Se dice che stai scappando per salvarti la vita da un Ciclope, scapperai per salvarti la vita».
