La seconda serata del Festival di Sanremo si è aperta con l'imitazione, da parte di Fiorello, di Maria De Filippi. Come promesso, l'artista siciliano ("se l'abito di don Matteo - aveva detto ieri - che valeva il 35% di share avesse funzionato, mi travestirò da Maria. E l'ho fatto") si è presentato con un abito nero, la parrucca bionda, tacchi e caramella in bocca con sottofondo il motivetto di "C'è posta per te".

Ma oltre alla risate, nella 70esima edizione c'è posto anche per i temi molto seri. Oltre alla standing ovation che la platea ha dedicato a Fabrizio Frizzi - con la moglie, Carlotta Mantovani, sul palco - questa è la sera di Paolo Palumbo (QUI L'INTERVISTA), lo chef oristanese malato di Sla che - fuori gara - presenta un suo brano.

"Sanremo diventa un palcoscenico importante - ha detto Maria Antonietta Farina Coscioni, presidente dell'istituto Coscioni e componente del Consiglio generale del Partito radicale a proposito di Palumbo - Una straordinaria occasione per continuare a portare avanti quanto già vent'anni fa con Luca Coscioni insieme al Partito Radicale, si rivendicava riguardo una malattia che porta alla morte, quasi sempre per paralisi dei muscoli respiratori: libertà di ricerca, contro ogni forma di proibizionismo sulla scienza, ogni forma di esclusione di un malato o disabile, in ogni sede: quella politica, nell'organizzazione della vita sociale, nelle scelte individuali della quotidianità".

"Mi sia consentito un filo di commozione - ha aggiunto - e di doverosa, necessaria memoria: se Paolo Palumbo, e tanti altri come lui, oggi possono 'parlare' con gli occhi, lo si deve anche - se non soprattutto - alla battaglia politica e gli sforzi che insieme a Luca Coscioni abbiamo fatto: per garantire i dispositivi per la comunicazione a malati e disabili in condizioni cliniche e fisiche invalidanti che provocano la perdita della parola, e quindi la possibilità di comunicare con il mondo esterno".

(Unioneonline/s.s.)

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