«Vengo in Sardegna tutti gli anni, il più spesso possibile, e mi porto anche Angela!».

Angelo Sotgiu dei Ricchi e poveri, in gara a Sanremo con “Ma non tutta la vita”, non dimentica mai la sua terra d'origine, la Gallura, e precisamente Trinità d'Agultu dove è nato 77 anni fa. Da qui, bambino, si trasferì con la famiglia a Genova, ma l’Isola è sempre rimasta nel suo cuore. Tanto che, ha raccontato, con i primi guadagni ha acquistato una casa all’Isola Rossa.

«In Sardegna un mare meraviglioso, le persone sono stupende. A parte lui», scherza la “brunetta” Angela Brambati. «Ci siamo stati qualche mese fa e ci torniamo volentieri, così ci beviamo un po’ di vermentino, un po’ di cannonau, filu e’ ferru e vai». 

E insieme improvvisano una Corsicana, famoso canto sui banditi riadattato da Maria Carta che in un 45 giri del 1971 la intitolò “Antoneddu, Antoneddu”. Anche se quello di Angela, sorride lui, è «mezzo sardo». 

Ieri il grande ritorno sul palco dell’Ariston, dopo ben 32 anni e con 12 Sanremo alle spalle, avvolti da un maxi fiocco diventato subito virale sui social. L’energia è clamorosa: «La canzone ci ha subito divertiti – raccontano – È fresca, allegra. Non bisogna sempre prendere la nota più alta o urlare per essere bravi. Non vedevamo l’ora di uscire sul palco con quel fiocco gigante. Questa è la nostra filosofia, che ci ha tenuti insieme fino a oggi. Ero solo preoccupata che Angelo inciampasse: in quel caso avrei cominciato a ridere e me ne sarei andata. Non siamo venuti qui per vincere, ma per partecipare. Ci sentiamo contenti e fortunati».

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