Si apre con la prima tradizionale conferenza stampa, dalla Sala Stampa dell’Ariston Roof, la 75esima edizione del Festival di Sanremo, in onda da domani a sabato 15 febbraio.

Il direttore artistico Carlo Conti, che torna a Sanremo per la quarta volta dopo il triennio 2015-2017, presenta la settimana con i co-conduttori della prima sera Antonella Clerici e Gerry Scotti: «Nelle mie tre edizioni ci sono tanti momenti nel mio cuore: tra tutti quando ho ospitato Sammy Basso ed Ezio Bosso. Aprirò il Festival con un momento dedicato a Ezio, con le note del brano che suonò a Sanremo e le sue parole che mi colpirono molto. Disse che “la musica come la vita si fa in un solo modo, insieme”». 

«Ieri abbiamo fatto le prove e ci siamo divertiti tantissimo – le parole di Clerici -. Se riusciamo a far passare anche solo un po’ dell’amicizia e della leggerezza che ci lega sarà già un grande risultato. Noi non dobbiamo dimostrare nulla». «Sono l’italiano che ha condotto meno Sanremo in assoluto, anche il mio portinaio ne ha fatto uno – scherza Gerry Scotti -. Sono stato accolto con grande affetto, sono felice». «Sono due colonne della tv – aggiunge Conti -. Un regalo averli al mio fianco. Per me ci sarebbe stato un quarto elemento su quel palco: Fabrizio Frizzi».

Quanto alla presenza domani della cantante israeliana Noa e della palestinese Mira Awad, che canteranno Imagine: «Penso che si possa parlare di certi argomenti con la musica. Ecco perché invece di fare un lungo monologo sulla guerra ho voluto chiamare due artiste, l'israeliana Noa e la palestinese Mira Awad, per cantare Imagine e dire no alla guerra».
Sui tempi televisivi: «Non cerco polemiche, ma voglio fare le cose con grande rispetto e parlando a tutti. Voglio rispettare i tempi televisivi e finire presto. Le serate con 29 cantanti ci porteranno verso l'1.20 di notte, almeno nella serata finale consentitemi di arrivare all'1.30/1.40, ma per questo ho voluto sintetizzare. Credo che a volte sia più forte una parola rispetto a una lunga dichiarazione». 

Quando gli hanno proposto di condurre il Festival «ho detto di no per varie volte. Poi ho sentito l’affetto delle case discografiche, della Rai. Ho pensato a mio figlio, che aveva un anno quando ho condotto il mio primo Festival, e che oggi ha undici anni. I numeri di Amadeus sono imbattibili, assieme a Fiorello hanno condotto edizioni da record, una delle quali estremamente difficile, con l’Ariston vuoto per la pandemia. Non baderò agli ascolti, credo in questo momento della mia carriera di non dover dimostrare niente a nessuno, soprattutto a me stesso». 

Liquida in fretta il gossip che circonda la kermesse soprattutto dopo le rivelazioni di Fabrizio Corona: «Io conduco Sanremo, non Sanremo Islands».

La città intanto si riempie dei cantanti, anche Mahmood e Jovanotti sono già arrivati in riviera per le prove. Nella serata finale ci sarà anche Edoardo Bove, centrocampista della Fiorentina - «Casualmente la mia squadra del cuore», dice Conti – colpito da un malore sul campo il primo dicembre.

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