Non smette di sorprendere il carisma e la disinvoltura con cui Willem Dafoe continua ad apparire sullo schermo. Interprete di innumerevoli pellicole e, oggi più che mai, corteggiato da cineasti di ogni generazione, la star americana ha conquistato l’attenzione mediatica non solo attraverso le sue mirabili interpretazioni, ma anche grazie alla sua personalità spontanea, ironica e sempre gioviale, ottenendo una crescente notorietà e apprezzamento tanto da parte del cinefili quanto dal pubblico occasionale.

Tra le ultime curiosità, l’attore è tornato a far parlare di sé dopo la pubblicazione su TikTok, da parte dell’utente ZoëBLEU, di un video che lo ritrae in abito nero da sera. Il filmato ha scatenato un’immediata reazione d’entusiasmo tra i fan, accumulando migliaia di visualizzazioni in poche ore. Il video allude, in particolare, alla recente apparizione di Dafoe nel film “Gonzo Girl”, al fianco delle attrici Camila Morrone e Patricia Arquette. In men che non si dica, gli utenti hanno inondato la bacheca di commenti d’approvazione e messaggi d’affetto, definendo il momento - fra i tanti esempi - “iconico” e “pieno di sana energia”.

Ospite alla 78^ edizione del Locarno Film Festival, l’attore ha presenziato all’anteprima di “The Birthday Party”, pellicola diretta da Miguel Ángel Jiménez e tratta dal romanzo di Panos Karnezis, che in chiave cinica e decadente racconta le degenerazioni del potere all’interno dello spazio familiare. Negli anni Settanta, il ricco armatore Marcos Timoleon trascorre le sue giornate su un’isola privata nel Mar Egeo e, in occasione del compleanno di sua figlia Sofia, invita un gruppo di amici e conoscenti nella sua sontuosa residenza. Al di là dei riti e delle raffinate maniere che la circostanza richiede, l’evento si rivelerà l’occasione per far emergere questioni in sospeso tra genitori e figli.

In una scena del film, Dafoe appare intento ad allenarsi nudo in giardino, mettendo in risalto un fisico che, alla soglia dei settant’anni, non è certo passato inosservato. Interpellato sulla questione, e mettendo ancora una volta in evidenza la sua assoluta dedizione al mestiere, ha dichiarato: «Quando accetto un ruolo mi piace fare tutto personalmente. Non voglio una controfigura, altrimenti romperei la finzione. Devo sentirmi coinvolto in pieno. Devo diventare quella persona, quindi usare il corpo è parte del mio lavoro, per questo cerco di tenermi in forma il più possibile».

Riguardo a un’altra scena del film, in cui si esibisce in un ballo, ha chiarito: «Non sono un esperto di danza, anche se mi piace ballare, ma di solito lo faccio in contesti privati. Ma questo è un film sull'esercizio del potere, volevamo riprodurre l'atmosfera di questa festa orribile dove si decide il destino della figlia del mio personaggio. Da qui l'intensità del mio ballo, dove sembro sul punto di perdere l'equilibrio, sembro in bilico sull'abisso. Metafora della mia condizione di milionario costretto a subire la pressione dei media, del potere e del denaro. La mia danza è una lotta per restare in piedi, per resistere alle pressioni».

Rispetto alla location, l’attore ha svelato alcuni retroscena, lasciando intendere che anche in questo caso le scelte non siano state casuali: «Abbiamo cercato di ricreare l'epoca e di trovare la location fisica per realizzarlo, ma non era facile perché la nostra storia è ambientata negli anni '70 e le location cambiano. Oggi il mondo è globale e tutto si uniforma. Quindi abbiamo impiegato un paio d'anni per trovare il luogo giusto».

Infine, parlando della caratterizzazione del protagonista - un facoltoso imprenditore smanioso di potere, che ricorda da vicino figure come Aristoteles Onassis - sia Dafoe che Jiménez hanno confermato di non essersi ispirati a nessun personaggio realmente esistito, pur ammettendo con tono allusivo: «Non abbiamo pensato a nessun modello in particolare costruendo il personaggio di Marcos, ma se vi fa venire in mente qualcuno la cosa non ci dispiace affatto».

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