Lindsay Lohan, dopo le ombre del passato il successo di “Quel pazzo venerdì 2”
Oggi la star chiede a gran voce una seconda possibilitàJamie Lee Curtis e Lindsay Lohan (Ansa)
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Ne sono successe parecchie a Lindsay Lohan durante la sua scalata verso la notorietà e il riconoscimento artistico. Attrice precocissima, che ha cominciato ad apparire sui set all’età di soli sei anni, si è subito fatta notare con “Genitori in trappola”, acquisendo poi ulteriore fama coi ruoli principali in “Mean Girls”, “Herbie - Il super Maggiolino” e “Quel Pazzo Venerdì”. Ma al contributo sul grande schermo vanno aggiunti anche quelli come fotomodella - apparendo su diverse copertine di riviste come Vogue, Elle e Playboy - e come cantante, ottenendo un buon successo negli Stati Uniti coi suoi album musicali e la comparsa in diversi videoclip.
A un talento innato, la star ha dovuto far fronte, tuttavia, a vari problemi di natura personale: per guida in stato di ebbrezza dovuta all’uso di alcol e droghe, seguirono un periodo di isolamento in un centro di disintossicazione e - visti i comportamenti recidivi - la condanna, nel 2007, a un giorno di reclusione e a tre anni di libertà condizionata. Ciò l’avrebbe portata, in breve tempo, a perdere numerose opportunità di lavoro e a maturare una cattiva reputazione agli occhi di Hollywood, etichettandola come una professionista poco seria e inaffidabile.
Tornata al cinema solo nel 2010 con “Machete” e nel 2022 con “Falling for Christmas”, Lohan sta oggi ritrovando lentamente la visibilità di un tempo dopo il successo inatteso di “Quel Pazzo Venerdì, sempre più pazzo”, sequel del film di Mark Waters del 2003 con al fianco l’immancabile Jamie Lee Curtis. Dal debutto in sala, il titolo ha segnato sul sito Rotten Tomatoes un risultato estremamente positivo, prova evidente che il franchise è ancora vivo e vegeto a distanza di oltre vent’anni. Il film riporta Tess e Anna Coleman nuovamente a scambiare i propri corpi come accaduto in passato, con l’aggiunta di nuove dinamiche e situazioni più vicine alle nuove generazioni. Al fianco delle protagoniste tornano anche Mark Harmon, Chad Michael Murray e Rosalind Chao; tra i nuovi volti troveremo invece Julia Butters, Sophia Hammon e Manny Jacinto.
Con un punteggio del 94% da parte degli spettatori, sembra che “Quel Pazzo Venerdì, sempre più pazzo” abbia dimostrato di non essere semplicemente una mera operazione commerciale. A conferma di ciò arriva anche il parere della stampa specializzata, che ha premiato il titolo con un solido 73% di gradimento. Tra gli aspetti positivi indicati nelle recensioni spiccano soprattutto l’intesa scenica tra la Lohan e la Curtis, la sceneggiatura incisiva e l’efficace equilibro tra comicità e tematiche più delicate.
Tra le voci fuori dal coro, si è fatta notare soprattutto quella della rivista Time, che ha bocciato duramente il titolo definendolo poco ispirato e finalizzato a sfruttare l’effetto nostalgia, oltre a criticare costumi e sceneggiatura. A queste considerazioni ha subito replicato, con un post sui social, Jamie Lee Curtis, accusando l’articolo di essere troppo duro e non il linea con il gradimento dimostrato dagli spettatori.
Oltre ad aver dato prova, con la pellicola in questione, di esser tornata in forma smagliante, Lindsay Lohan rivendica sempre più il diritto di ottenere una seconda possibilità nel mondo del spettacolo partecipando come protagonista e produttrice esecutiva nel film drammatico “Count my Lies”, tratto dal romanzo omonimo di Sophie Stava.
Nella speranza di ricoprire anche in futuro ruoli maturi e impegnati, l’attrice è tornata a parlare di se in un’intervista al The Times UK, rivelando che la battuta d’arresto nella sua carriera non sia stata casuale, ma determinata dal bisogno di cambiare aria dopo il successo raggiunto durante l’adolescenza: «Stavo perdendo entusiasmo per il cinema e avevo bisogno di riscoprire me stessa lontano dai riflettori. Ho cercato una vita più autentica, più mia».
Dalla necessità, inoltre, di liberarsi una volta per tutte da certi stereotipi degradanti è scaturito il bisogno di tornare sulla scena e ricordare a tutti il proprio valore: «Sì, mi sento incasellata. Anche quando ho lavorato in Radio America, ero entusiasta di fare qualcosa di diverso. Ma è come se dovessi ancora dimostrare che posso farcela. […] Se Scorsese dovesse farsi avanti, di certo non gli direi di no».