Non si placa il dibattito sulle dichiarazioni rilasciate dal Maestro Riccardo Muti in una recente intervista, in cui a proposito del sempre più frequente fiorire in tv di trasmissioni dedicate alla cultura ha espresso tutto il suo disappunto.

"Quando vedo certi programmi della tv italiana - ha spiegato il Maestro al Messaggero - passo a tv straniere per trovare cose di sostanza, e poi non se ne può più di cuochi e cucina. Il pubblico ormai applaude a comando: questa non è cultura, è narcotizzare la gente che avrebbe invece bisogno di una sferzata di cultura, che è la colonna vertebrale della nostra storia".

A fargli eco è ora anche il decano dei sociologi italiani, Franco Ferrarotti.

"Riccardo Muti - spiega Ferrarotti - vede, non a torto, questo declino culturale anche nelle proposte della televisione, dove non c'è dubbio che vi sia un'invasione o, se si vuole essere meno drastici, una sovrabbondanza di programmi dedicati ai cuochi, spesso neanche divulgativi ma semplicemente oggetto di concorsi, di gare e di quiz".

"Non è la prima volta - ricorda il sociologo - che Muti solleva ed esprime critiche acerbe sul concetto di 'italianità' equiparato a quello di superficialità' e, del resto, se una volta dire di una cosa che era fatta 'all'italiana' era un complimento, un riconoscimento, ora assume più un significato denigratorio".

(Unioneonline/v.l.)
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