Prima ballerina, poi attrice. Nel mezzo una lunghissima carriera in tv, che l’ha vista, tra l’altro, ricoprire anche il ruolo di star del Bagaglino. Non si è fatta mancare niente Lorenza Mario, 53 anni, artista versatile, pronta a cambiare pelle a seconda dell’occasione.

In questi giorni è in scena con “Le preziose ridicole”, con adattamento e regia di Stefano Artissunch, dove divide il palco con Benedicta Boccoli. Una piecè accattivante, dove le due attrici nei panni delle protagoniste Caterina e Maddalena, sono due artiste d'avanspettacolo nell'Italia degli Anni Quaranta che, si ritrovano alle prese con il classico dilemma tra l'essere e l'apparire. In Sardegna il debutto è domani (mercoledì 11 gennaio), al Teatro Comunale “Akinu Congia”di Sanluri. Per poi proseguire giovedì al Cine teatro di Olbia, venerdì al Padiglione Tamuli ex Caserme Mura a Macomer, sabato al teatro del Carmine di Tempio Pausania e per finire domenica alle 21 al teatro civico di Alghero sempre con inizio alle 21 per la Grande prosa Cedac.

Ci racconti Lorenza, chi è Maddalena?

«Maddalena è un’attrice cantante ballerina ebrea nel teatro di Rivista nella Roma degli anni 40. Non più giovanissima e con poca esperienza ma molto talento,  che non rinuncia alla sua grande passione per il palcoscenico, affrontando tutte le difficoltà e i soprusi imposti dal regime nazi-fascista. E’ all’inizio timida ma poi mostra la sua forza interiore trovando nella collega e grande amica Caterina non solo un fermo riferimento professionale e artistico, ma anche un grande sostegno».

Con Benedicta Boccoli come si è trovata?

«Benissimo! Lei è bravissima, piena di risorse e fantasia. Ci conosciamo da tempo, ma è la prima volta che abbiamo l’opportunità di lavorare insieme. Ora siamo diventate inseparabili! Ho percepito sin dai primi istanti una spontanea empatia: stesso metodo di lavoro, stessa esigenza di ricerca e approfondimento del testo e dei personaggi, stessa ossessione per il perfezionismo. Inoltre, entrambe rifuggiamo dalla volgarità, ricercando invece eleganza e raffinatezza nei testi così come nella vita. Insomma, in sintonia su tutto. Ci vogliamo bene e ci sosteniamo a vicenda. Una vera fortuna».

Dal ballo, alla tv, al teatro. Come ci è arrivata?

«Sono partita dalla danza classica e contemporanea ma quasi subito è arrivata la TV, quasi per caso ed è stata per molti anni un’esperienza splendida, molto intensa, che mi ha regalato grande popolarità; da “Domenica In” a “Buona Domenica”, dalle fiction alle due edizioni del Bagaglino, e molti altri show. Ma nel mio cuore c’era il teatro. Tra una trasmissione e l’altra andavo a New York e a Londra per continuare a studiare danza e canto. E quindi, nonostante le attraenti offerte in TV, appena possibile mi sono buttata a capofitto nel teatro musicale. Ricordo con emozione nel 2000 la mia prima grande tournée con De Sica “Un americano a Parigi”».

Cosa si prova ad essere stata la prima donna del Bagaglino?

«Meraviglioso! L’unica cosa che contava per me era prepararmi al meglio e offrire una prestazione artistica al massimo delle mie possibilità. E certamente il Bagaglino ha rappresentato per me un’occasione unica in questo senso».

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