Sean Penn, il premio Oscar impegnato da anni nel mondo della solidarietà e particolarmente vicino alla causa dell’Ucraina per un documentario che stava girando nel Paese proprio a ridosso dell’invasione russa, torna a usare i suoi seguitissimi canali in favore di Kiev. 

L’attore attraverso dei tweet ha chiesto ai “paperoni” di comprate dei jet – richiesti a gran voce dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky e sempre negati finora dagli Stati Uniti – per difendere l'Ucraina.

"Un solo miliardario potrebbe mettere fine a questa guerra in Ucraina", twitta la star di Hollywood, ammettendo che non sarebbe facile armare e addestrare ma che "sembra valerle la pena". E va anche oltre, facendo qualche calcolo di budget per avviare l'operazione.

"Secondo fonti aperte a tutti, due squadroni di F-15 o F-16 (si tratta di 12 aerei con una tecnologia migliore dei Mig o dei Sukhoi russi) che i piloti ucraini potrebbero imparare a guidare con un facile addestramento (3 settimane) costerebbe ad acquirenti del settore privato circa 300 milioni di dollari", scrive. A questi, sempre secondo l'attore e regista, basta aggiungere 200 milioni per un dispositivo missilistico di difesa, per un investimento totale di 500 milioni di dollari.

Non è la prima volta che il regista si mobilita per Kiev. Nei giorni scorsi aveva lanciato un appello per boicottare la serata degli Oscar nel caso in cui al presidente ucraino Volodymyr Zelensky non fosse stato consentito di intervenire, minacciando anche di "sciogliere in pubblico" le statuette di bronzo placcate d'oro vinte come miglior attore per “Mystic River” nel 2003 e “Milk” nel 2008. Il presidente quella sera non è intervenuto e l’omaggio degli Oscar all’Ucraina si è ridotto al canonico minuto di silenzio.

(Unioneonline/D)

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