Vorrebbe rinunciare da tempo al suo vitalizio da parlamentare, ma proprio non ci riesce.

Gerry Scotti, ospite del programma radiofonico "Un giorno da pecora", ha risposto alle domande di Giorgio Lauro e Geppi Cucciari.

"Renzi? Con lui abbiamo in sospeso una vecchia storia", ha raccontato il popolare conduttore televisivo.

"Nel 2014 gli ho scritto per farmi togliere il vitalizio, e lui mi disse di stare sereno, che ci avrebbe pensato subito. Poi è sparito, e ora non so a chi telefonare".

"Mi aveva promesso - ha raccontato Gerry Scotti - che prima o poi si sarebbe attuato un provvedimento per cui chi vuole rinunciarci deve solo mettere una firma".

Già nel 2014 Scotti ha annunciato che avrebbe dato in beneficenza il suo vitalizio da 1400 euro al mese, tuttavia, ha spiegato il conduttore, "vorrei che mi si dia la possibilità di rinunciare, il problema è che tutti gli altri non sono d'accordo, e ce ne sono di miliardari in pensione".

Gerry Scotti è entrato alla Camera dei Deputati nel 1987, eletto nelle fila del Psi, assieme a Sandra Milo e ad altri personaggi del mondo dello spettacolo. Era il periodo in cui Bettino Craxi veniva accusato di infarcire il partito e il Parlamento di "nani e ballerine". Il suo mandato è terminato nel 1992.
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