C’è anche Giuseppe Piras, 8 anni, a portare alto alla 64esima edizione dello Zecchino d’Oro il nome della Sardegna. E della sua Perfugas, che vede così il suo primo bimbo (il 43esimo sardo dal 1959) in gara nella famosa kermesse Rai dedicata ai più piccoli.

Giuseppe canterà insieme a Irene De Arcangelis da Fondi, in provincia di Latina, e naturalmente al Piccolo Coro dell’Antoniano diretto da Sabrina Simoni, “Il Reggaetonno” (testo e musica di Gianfranco Grottoli, Andrea Vaschetti, Andrea Casamento e arrangiamento di Andrea Casamento e Lucio Fabbri). Sono due dei 17 bambini provenienti da 9 regioni d’Italia che parteciperanno al programma quest’anno diviso in tre appuntamenti pomeridiani: il 3, 4 e 5 dicembre in diretta su Rai1 dallo studio televisivo dell’Antoniano di Bologna.

I bimbi in gara, Giuseppe è il primo a sinistra (foto Ufficio stampa Rai)
I bimbi in gara, Giuseppe è il primo a sinistra (foto Ufficio stampa Rai)
I bimbi in gara, Giuseppe è il primo a sinistra (foto Ufficio stampa Rai)

Il tema di questa edizione è #Unviaggiobellissimo, dipanato in 14 canzoni che toccano argomenti molto diversi, dagli animali alla famiglia, dall’amore per la lettura all’importanza del riciclo. A condurre i primi due pomeriggi saranno Francesca Fialdini e Paolo Conticini, mentre per la finale lasceranno il testimone al direttore artistico, Carlo Conti. Tra gli autori quest’anno grandi nomi come Claudio Baglioni, Marco Masini, Giovanni Caccamo, Flavio Premoli (Pfm), Luca Mascini (Assalti frontali). E Flavio Careddu, originario di Posada nonché autore della canzone “Acca”, vincitrice due anni fa: ha scritto con Carmine Spera “Bartolo il barattolo”. Due sardi hanno poi lavorato all’animazione del brano “Clap clap”: sono Michela Anedda e Alessio Degortes.

Giuseppe - una passione per il nuoto, il calcio e ovviamente la musica (anche se il suo sogno è “fare il gelataio”) - è arrivato a Bologna dopo un lungo casting tra migliaia di bambini. 

Con Irene De Arcangelis (foto Ufficio stampa Rai)
Con Irene De Arcangelis (foto Ufficio stampa Rai)
Con Irene De Arcangelis (foto Ufficio stampa Rai)

Lo racconta a L’Unione Sarda la mamma Elisa, volata a Bologna con il piccolo cantante, il marito carabiniere Pietro e gli altri due figli di 6 e 3 anni e mezzo. 

Quando avete scoperto il talento di Giuseppe nel canto?

"Almeno 4 anni fa. All’epoca abbiamo vissuto a Genova per otto mesi perché è lì che ho partorito il mio ultimo figlio, al Gaslini. Come diversivo, capitava spesso che portassimo Giuseppe al karaoke. Ci dissero che il bambino era portato e così, quando siamo tornati in Sardegna, lo abbiamo iscritto alla Scuola civica Sonos di Perfugas, una realtà bellissima del nostro paese che apre il mondo della musica a tutti. Appena lo ha sentito la maestra Laura Santucciu mi ha detto che era ‘da Zecchino’. Poi è arrivato il Covid ed è passato un po’ di tempo… ma alla fine ci abbiamo provato. Ed è stata ‘buona la prima’”.

(foto concessa dalla famiglia)
(foto concessa dalla famiglia)
(foto concessa dalla famiglia)

Come sono andate le selezioni?

“I primi step sono stati online, i bambini hanno presentato una canzone di loro gradimento. Giuseppe ha scelto ‘Il blues del manichino’. In una seconda fase è stato l’Antoniano a stabilire il brano: gli hanno assegnato ‘L’Anisello Nunù’ e lì abbiamo capito che cercavano un bambino con una voce molto alta”. 

Poi?

“A giugno la finale a Bologna: in totale erano 42 bambini. Giuseppe è entrato con la sua insegnante Laura. Poteva accedere un solo accompagnatore e abbiamo pensato fosse giusto che entrasse lei. Ecco perché mio figlio mi ha fatto un bello scherzetto...”.

Ossia?

“Mi disse che non aveva passato la selezione e io gli ho creduto… con 42 bambini in gara scelti da tutta Italia sicuramente erano tutti bravi”.

Come ha preparato la canzone “Il Reggaetonno”?

“Dopo la finale siamo rimasti una settimana a Bologna. Lì ha avuto modo di studiare il brano con il Coro e Irene. Quindi l’hanno registrato”. 

Gli piace?

“Molto, è una canzone movimentata e divertente. Parla di un ballo inventato da un tonno e diventato famoso dal Polo al Macondo. E’ una grande festa”.

(foto concessa dalla famiglia)
(foto concessa dalla famiglia)
(foto concessa dalla famiglia)

Come funzionano le prove di questi giorni?

“I bimbi sono impegnati tutto il giorno ma non provano di continuo, dietro c’è tutto un discorso molto più ampio. Giocano, disegnano, fanno tante attività ludiche diverse. Giuseppe torna in albergo la sera, distrutto ma felice. Insomma, grazie alla bravura degli organizzatori la vive come dovrebbe: un gioco”.

Non avverte lo stress della gara?

“I bambini sanno che hanno già vinto, sono le canzoni a essere in gara adesso. Certo, sono consapevoli che è una loro responsabilità interpretare bene il brano assegnato e rendergli giustizia". 

E voi genitori? Come vi state organizzando?

“Noi sì che siamo stressati! Alle prove può entrare un solo accompagnatore alla volta per via del Covid, quindi facciamo un po’ a turno. Oggi per esempio potevamo entrare entrambi, ma non sapevamo a chi affidare i piccoli! Quindi andrò solo io”. 

A Perfugas? Tutti a fare il tifo?

“Giuseppe è il primo bambino del paese a partecipare a questa trasmissione quindi sì, sono tutti molto contenti. Tanto che a fine dicembre hanno organizzato un evento in cui si esibirà con gli altri bambini della Scuola civica. Intanto, incrociano tutti le dita”.

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