“I Peccatori”: polemica contro la rivista Rolling Stone che lo esclude dalla top 20 dei migliori film dell’anno
Lo scorso giugno il titolo ha ufficialmente conseguito il primato come film originale in live action con il maggiore incasso degli ultimi quindici anniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Tra le proposte cinematografiche di quest’anno che più di altre hanno impressionato il pubblico e lanciato un segnale forte all’interno dell’industria c’è senza dubbio “I Peccatori” di Ryan Coogler. Il regista afroamericano, che deve gran parte della sua notorietà al cinecomic “Black Panther”, è riuscito a imporsi sulla scena hollywoodiana in modo inaspettato per un progetto inedito, proprio in un’epoca dominata dai franchise consolidati e reboot di vecchi successi finalizzati al guadagno facile.
Lo scorso giugno, il titolo ha ufficialmente conseguito il primato come film originale in live action con il maggiore incasso degli ultimi quindici anni, superando con 275 milioni di dollari al botteghino i numeri di “Gravity” di Alfonso Cuarón. Un risultato certamente impressionante, che potrebbe rappresentare una ventata d’aria fresca per le nuove produzioni, e che ribadisce la direzione intrapresa da Coogler per il prossimo futuro: lontana da eventuali sequel e aperta a progetti più innovativi, come lasciato intendere in una passata intervista: «Per un po' mi sono trovato a fare film in franchising, quindi volevo allontanarmi da questo. Non vedevo l'ora di lavorare a un film che mi sembrasse originale e personale e avevo voglia di offrire al pubblico qualcosa di originale e unico».
Oltre ai risultati al box-office, “I Peccatori” ha ottenuto anche un eccellente riscontro da parte della critica: con l’inizio della stagione dei grandi premi per il cinema e la televisione, il titolo ha conquistato il maggior numero di nomination ai Critics Choice Awards 2026, affiancando la serie televisiva “Adolescence”. In attesa della cerimonia fissata per il 4 gennaio, il titolo vanta ben diciassette candidature, tra cui Miglior film, Miglior regista e Miglior attore, superando perfino il peso massimo “Una battaglia dopo l’altra” di Paul Thomas Anderson. Ancora più clamore hanno suscitato le nomination ai Golden Globe, dove il titolo spicca nuovamente nelle categorie Miglior film drammatico, Miglior regista, Miglior sceneggiatura, Miglior attore in un film drammatico, Miglior risultato cinematografico al botteghino, Miglior canzone e Miglior colonna sonora originale.
Inevitabilmente, visto l’alto apprezzamento generale, ha fatto discutere anche la posizione della rivista Rolling Stone, che in attesa del nuovo anno ha stilato la lista dei migliori venti film del 2025. Tra questi figurano nomi di rilievo come “Marty Supreme”, “Nouvelle Vague” e anche il controverso “Eddington” di Ari Aster; a mancare all’appello è invece proprio “I Peccatori” di Coogler. La scelta non è passata inosservata, con diversi lettori che hanno espresso proteste accese e accusato perfino la testata di razzismo. Interessante, tuttavia, notare come il redattore David Fear abbia introdotto la classifica cercando in qualche modo di giustificare l’esclusione. Ha infatti scritto: «Il 2025 è stato un anno che ha posto molti interrogativi agli amanti del cinema: il successo de I Peccatori ha dimostrato che esiste ancora un pubblico di massa affamato di storie originali di livello blockbuster? Lo storico accordo di Ryan Coogler per la restituzione dei diritti cinematografici tra 25 anni cambierà il modo in cui Hollywood gestisce i talenti creativi?».
Tale riflessione, tuttavia, non ha attenuato il malcontento generale, provocando sui social un’ondata di commenti negativi e indignazione non solo da parte degli utenti, ma anche di alcune personalità del mondo dello spettacolo.
Tornando alle candidature in gara, sappiamo che Michael B. Jordan, protagonista de “I Peccatori”, interpreta nel film ben due personaggi: Elijah 'Smoke' Moore e Elias 'Stack' Moore. In attesa di una possibile nomination anche agli Oscar, la star si è interrogata su quale dei due ruoli vorrebbe veder premiato. In una recente intervista ha dichiarato: «Per quanto mi sia divertito con Stack, e mi sono divertito molto, credo che per me probabilmente sia Smoke. Penso che Smoke sarà probabilmente il mio uomo. È un lato di me che penso sia il più lontano. Entrambi i personaggi sono stati estremamente difficili da affrontare e costruire da zero, tra le ricerche che stavamo facendo, i consulenti sui gemelli con cui abbiamo parlato e il lavoro che ho fatto per dividerli in due compartimenti».
