Gordon Ramsay ne è sicuro: l'uso di cocaina, nell'industria della ristorazione, è molto diffuso, e più di quanto si pensi.

Il celebre chef, conduttore di Hell's Kitchen e proprietario di 31 locali sparsi per il pianeta, per denunciare l'abuso della "polvere bianca" ha realizzato un documentario, "Gordon Ramsay on Cocaine", in cui definisce la droga come "il piccolo e sporco segreto" di quel mondo.

Nel corso di un'intervista rilasciata a Radio Times e rilanciata dal Guardian per presentare il documentario, Ramsay racconta come una sera alcuni commensali di una cena di beneficenza gli abbiano chiesto di spargere un po' di polvere bianca sulle pietanze: "Quando arrivò il dessert, la coppia venne da me e mi disse: 'Vedi, ognuno al nostro tavolo è contento che tu sia qui, ma puoi fare un soufflé mai visto prima e combinare lo zucchero a velo con la cocaina'". Il tutto finì con il grande cuoco che decise di "caramellare" lo zucchero sul soufflé "così che non potessero capire che non avevo aggiunto la droga. Quindi me ne andai dalla porta di servizio sul retro, senza neppure salutare".

Ramsay ha inoltre spiegato come lo stimolo a realizzare il documentario di denuncia gli sia arrivato dopo un incidente avvenuto in uno dei suoi locali, nel Natale del 2016, quando un cliente portò alla toilette un piatto per poter sniffare la polvere bianca. Una volta consumata la droga, l'uomo andò dal cameriere chiedendo di cambiare il piatto e di dargliene uno pulito.

Lo chef star della tivù ha avuto in passato esperienze dirette con gli effetti della droga: nel 2003, uno dei suoi collaboratori, il cuoco David Dempsey, morì per un'overdose da cocaina. Anche suo fratello è un cocainomane di lungo corso, e per questo i due non hanno più rapporti.

(Redazione Online/v.l.)
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