Una nuova polemica travolge Paola Perego, e con lei la conduttrice di Radio Rai2,Laura Campiglio.

In particolare, nel corso della trasmissione "Al posto del cuore" andata in onda sabato scorso, è stato affrontato il tema delle persone asessuali. Ma, come denunciato dal segretario nazionale di Arcigay, Gabriele Piazzoni, "in chiave decisamente offensiva".

Durante la trasmissione, Paola Perego - già allontanata da "Parliamone sabato" dopo un servizio sul "perché gli uomini preferiscono le donne dell'est" - ha definito gli asessuali "malati, quelli che non battono chiodo nemmeno con il caldo, il sole e il tramonto". La Campiglio ha quindi aggiunto: "Era Loredana Bertè con 'Non ti dico no'. E c'è una cosa a cui dobbiamo dire no. Tappate le orecchie ai bambini: gli asessuali. Può capitare a noi tutti, anche alle famiglie di andare in bianco, queste persone invece no. Non sono interessate al sesso e lo rivendicano fortemente come scelta di vita".

"Cioè la loro religione non gli permette di fare sesso? Ma ci sono anche uomini, cioè genere maschile?!" incalza quindi la Perego.

E la Campiglio aggiunge: "Purtroppo sì, uno su cento è così, sono malati, è un morbo diffusissimo. Un fenomeno diffusissimo rimasto sottotraccia. Sono persone strane, rivendicano questa scelta senza vergogna".

La Perego prosegue quindi con una serie di luoghi comuni: "Magari hanno ragione loro, le donne vivono meglio, non devono farsi la ceretta". La chiacchierata va poi avanti sui casi famosi quali Tesla, Newton e Kant, e pure le dive hollywoodiane "con la verginità psicologica, ma solo psicologica".

La Campiglio aggiunge: "Non voglio neanche sporcarmi la mente con una cosa del genere, con una malattia ereditaria". E la Perego conclude: "Però c'è un lato positivo, sicuramente non si riproducono, quindi sono una categoria in via d'estinzione".

Dopo la trasmissione sui social è esploso un vero e proprio putiferio, con Arcigay che ha inviato una lettera al Presidente della Commissione di Vigilanza Rai, il senatore Alberto Barachini, per esternare la ferma protesta.

Secondo Arcigay le conduttrici "hanno dato vita ad un momento estremamente offensivo e discriminatorio, non solo per tutte le persone asessuali, ma per tutti coloro che hanno la giusta considerazione del servizio pubblico radiotelevisivo e non si aspetterebbero mai, in quel contesto, parole infamanti e denigratorie rivolte a persone che hanno tutto il diritto di vivere la propria sessualità come meglio sentono e credono". "L'asessualità - spiega ancora il segretario dell'Associazione - si definisce come un orientamento sessuale caratterizzato dalla mancanza di attrazione sessuale verso tutti i generi. Se il servizio pubblico desidera affrontare l'argomento lo dovrebbe fare in maniera informata e consapevole, dando spazio ad interventi qualificati da parte delle associazioni e realtà che conoscono la tematica e affrontano quotidianamente le difficoltà delle persone asessuali nella nostra società”.

(Unioneonline/v.l.)
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