"Non lo farò mai da presentatore, mi snaturerei. Ma non escludo di tornarci come cantante in gara per la libidine di fare tre minuti a sera e respirare l'atmosfera senza fare l'ospite. Canto e vado al ristorante a seguire il festival".

Sono le parole di Rosario Fiorello che, in un'intervista a Repubblica, fa il punto sulla sua partecipazione all'edizione numero 70 del Festival di Sanremo.

"Ho fatto di tutto: sono uscito come prete, come De Filippi, come coniglio e De Filippi insieme, ho inseguito Morgan che inseguiva Bugo che inseguiva Morgan. Un festival irripetibile. Anche se lo facessimo di nuovo io e Amadeus, replicare le stesse sensazioni sarebbe impossibile".

Fiorello riflette anche sul suo sessantesimo compleanno che festeggerà a maggio: "Ogni tanto penso: ho un'età, ma è possibile che cambi solo il fisico? Qui non invecchia più nessuno. Una volta a Ibiza la signora delle pulizie entrò nella mia stanza e esclamò: 'Madre de Dios', perché non usavo l'armadio, buttavo le cose ovunque". Poi l'ammissione: "Sono cambiato solo professionalmente, sono puntualissimo, controllo tutto: sono cresciuto nel lavoro, nella vita meno. Mia figlia dice: 'Tu sei come me. Con te non mi sembra di stare con un papà'. Lei e mia moglie dicono che le faccio ridere quando mi arrabbio. Sarà giusto?".

Lo showman traccia anche un bilancio della sua carriera, dalla partecipazione a film come "Il talento di Mr. Ripley" e "Passione", all'offerta di lavorare a Hollywood rifiutata: "Non m'interessa avere più successo di quello che ho. Sanremo mi va benissimo".

(Unioneonline/v.l.)
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