Addio a Toto Cutugno. Il cantante, nato il 7 luglio 1943, è morto oggi alle 16 all'ospedale San Raffaele di Milano. È stato il manager dell'artista, Danilo Mancuso, a dare la notizia, spiegando che Cutugno era malato da tempo e si era «aggravato negli ultimi mesi».

Per lui un record il numero di partecipazioni al festival di Sanremo, ben 15, un primato che condivideva con Al Bano, Peppino di Capri, Milva e Anna Oxa.

Il successo nel 1983 quando, con la sua chitarra, sul palco del festival di Sanremo in giacca e cravatta salmone intona “Lasciatemi cantare con la chitarra in mano...”: il brano ha come titolo “L’italiano” e non sfiora nemmeno il podio, ma la sua popolarità esplode in tutto il mondo.

LA CARRIERA – Nato a Fosdinovo, in provincia di Massa Carrara, figlio di un sottufficiale della marina, il piccolo Salvatore cresce a La Spezia per motivi di lavoro del padre che è anche colui che lo avvicina alla musica. Il padre suona la tromba in una banda e coinvolge anche Totò, prima al tamburo, poi alla batteria e infine alla fisarmonica.

Il primo concorso è a tredici anni, poi poco più che ventenne entra in diversi gruppi. Il debutto come cantante è con gli Albatros, con cui partecipa la prima volta al Festival.

E poi la lunga carriera da solista. Fra i successi la vittoria a Sanremo nel 1980 con “Solo noi” e all’Eurovision Song Contest nel 1990 con “Insieme: 1992”. È invece giunto secondo per ben sei volte, una volta terzo e due volte quarto sempre sul palco dell’Ariston.

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata