Il pubblico canta le sue canzoni senza tempo senza mai fermarsi: una magia che a Cabras dura per due ore, nelle rive della laguna. Un capolavoro perfetto firmato da Francesco De Gregori. Il “principe” ieri sera ha ripercorso ancora una volta i suoi 55 anni di carriera. «Questa volta canterò e parlerò. Vi farò ascoltare anche le canzoni meno famose, quelle che non hanno fatto il giro delle radio». Sono le prime parole del cantautore romano, 73 anni portati benissimo. La scaletta è a sorpresa: nel tour estivo cambia il percorso sonoro in ogni tappa. Ma in tutte non mancano mai i successi intramontabili.

De Gregori, che si è esibito nell’ambito del festival Dromos ha aperto con “L’abbigliamento di un fuochista” e ha continuato con “I muscoli del capitano”. Gli applausi sono continui e calorosi. Sono arrivati in tantissimi per ascoltarlo, per cantare assieme a lui i successi che hanno scritto la storia della musica italiana. Lui canta, è vero. Ma con il suo pubblico parla, spiega il significato di ogni canzone. Da dove è nata, perchè è nata. E poi ecco "Atlantide", “Deriva”, “Caterina”. Lui si diverte, coinvolge il pubblico, beve dal calice in vetro, forse acqua, e si accende qualche sigaretta. “Generale” non ha bisogno di parole: la piazza la riconosce sin dai primi accordi.

E poi ecco che nessuno rimane in silenzio. Come anche quando intona le prime note di “La leva calcistica della classe 68”. Ma anche tutto il resto è da brividi. Il sipario cala con “Buonanotte fiorellino”: e tutti a ballare il valzer. Come il principe ha ordinato. 

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