“Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti sbanca ai David di Donatello con sette statuette (film, regia, attore protagonista Elio Germano, scenografia, fotografia, acconciatore e suono).

Grande sconfitto invece "Hammamet” di Gianni Amelio che conquista solo il trucco (aveva 14 candidature), mentre “L’incredibile storia dell'Isola delle Rose” di Sidney Sibilia si porta a casa tre premi: miglior attrice non protagonista e attore non protagonista (andati rispettivamente a Matilda De Angelis e Fabrizio Bentivoglio) e effetti visivi.

Stesso destino per "Miss Marx” di Susanna Nicchiarelli che ottiene miglior costumi, compositore e produttore.

Tra gli ospiti della 66esima edizione della manifestazioni ci sono anche Sophia Loren, Sandra Milo (David alla carriera), Monica Bellucci e Diego Abatantuono (David Speciale) a cui si aggiunge una Laura Pausini, che canta dal Teatro dell'Opera di Roma “Io si” (singolo premiato agli ultimi Golden Globes e candidato agli Oscar).

Tra i momenti più suggestivi, quello davvero commovente della figlia giovanissima di Mattia Torre, Emma, che ricevendo il premio per la miglior sceneggiatura di “Figli” per il padre prematuramente scomparso ("bravo papà") lo dedica "alla mamma che non si arrende mai e al fratellino Nico". Ancora commozione per una fragile ed emozionata Sophia Loren, miglior attrice protagonista con “La vita davanti a sé”, diretta dal figlio Edoardo Ponti che le ha stretto la mano per tutta la serata: "Pensare - dice con voce spezzata - che un altro David l'ho preso sessanta anni fa e, nonostante questo, sembra la prima volta, l'emozione e la gioia sono le stesse. Forse sarà il mio ultimo film - aggiunge l'attrice 86enne molto emozionata - ma ho ancora voglio di farne un altro: senza il cinema non posso assolutamente vivere".

C'è poi l'omaggio a Gigi Proietti, una standing ovation guidata dal suo allievo e amico Enrico Brignano e quello del figlio di Ennio Morricone, Andrea, al padre dirigendo dal Teatro dell'opera brani da “C'era una volta in America”.

Tra gli altri premi, Pietro Castellitto è il miglior regista esordiente per "I predatori” e vince anche il “Mi chiamo Francesco Totti” di Alex Infascelli come miglior documentario.

“Tolo Tolo” di Checco Zalone si porta a casa un po' a sorpresa, con “Immigrato” anche la miglior canzone originale, battendo Laura Pausini. 

(Unioneonline/F)

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