"Purtroppo non si può dire più nulla. Se riproponessi certe imitazioni di dieci anni fa, tipo quella di Giuliano dei Negramaro, mi arresterebbero. Oggi non potrei scherzare come facevo, che so, su Tiziano Ferro, o sugli 'uominisessuali'".

Sono le parole di Checco Zalone in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, in cui il regista e attore replica alle polemiche e alle accuse di razzismo che gli sono state mosse per il modo in cui il film in uscita l'1 gennaio, "Tolo Tolo", affronta il tema dell'immigrazione.

"L'unica cosa atroce qui è la psicosi del politicamente corretto", ha poi aggiunto. "C'è sempre qualche comunità, o qualche gruppo di interesse, che si offende".

Sul fatto che Zalone sia diventato razzista il comico, in realtà, esclude "che qualcuno possa essere così stupido da pensarlo davvero".

Quanto ai suoi trascorsi in tema di politica ricorda: "Il primo voto nel 1996, Berlusconi secco. Perse. Per un po' mi sono astenuto. L’ultima volta ho votato Renzi. E ha perso pure lui".

Poi la battuta: "Non sono razzista neanche verso i salentini, che per noi baresi sono i veri terroni. E neppure con i foggiani, anche se molti di loro si sono risentiti per una canzone che ho cantato da Fiorello… ne approfitto per chiedere scusa".

Quindi i ringraziamenti: "Si sono mossi in milioni per difendermi da Heather Parisi, d’ora in poi Hater Parisi, e dal professor Giuliano Cazzola. Grazie a tutti; ma non era il caso".

(Unioneonline/v.l.)
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