Ancora nuovo clamore attorno al caso di Harvey Weinstein, il produttore di Hollywood accusato di molestie da decine di donne.

A riaccendere i riflettori sul caso è Rose Mc Gowan, fra le vittime di Weinstein, che affida ad un libro di memorie, "Brave", l'impietosa ricostruzione dei fatti relativi a quanto subito da parte del noto produttore.

In particolare, all'interno del testo la Mc Gowan afferma non senza scendere nei particolari come il magnate, in occasione del Sundance Film Festival nello Utah nel 1997, l'abbia messa alle strette accanto ad una vasca idromassaggio nella sua suite in hotel, costringendola a subire sesso orale mentre lui si masturbava. E alle sue reazioni di resistenza a quanto accaduto, il produttore avrebbe fatto seguire un'operazione "denigratoria" nei confronti dell'attrice, per fare in modo che nessuno la facesse lavorare.

Il racconto della donna, che secondo quanto riferito dal New York Times si sarebbe accordata lo scorso anno col produttore per un importo di 100mila dollari volti a evitare la corte, porta molte somiglianze con quelli di altre attrici, che hanno riferito di molestie nelle stanze d'albergo. Nel libro la Mc Gowan sui riferisce a Weinstein esclusivamente chiamandolo "il mostro".

Gli avvocati di Weinstein hanno prontamente negato tutte le affermazioni, specificando come non ci siano mai stati "atti di ritorsione contro donne che abbiano rifiutato le sue avances".

(Unioneonline/v.l.)

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