Da anni un festival all'avanguardia anima l'Ogliastra, sempre con proposte d'alto livello: e pure nella sua versione cagliaritana, il Set To Sun si distingue con un calendario che sabato ha già visto i britannici Mammal Hands, e che proseguirà fino al 18 dicembre.

Attesi per giovedì 11 sono Gianni Maroccolo (Litfiba, Csi e Marlene Kuntz) e Hugo Race (ex Bad Seeds di Nick Cave), ospiti all'Auditorium del Palazzo Cis con "The Vigil", disco collaborativo uscito quest'anno.

Solo l'ultima tappa per Maroccolo, con una giovinezza trascorsa in Sardegna e una maturità da acclamato guru della musica italiana. Esordisce nel 1980 con i Litifiba, lanciandosi nelle produzioni con Joe Perrino e i Mellowtones e forgiando poi il Consorzio Suonatori Indipedenti e l'associata etichetta, tramite cui collabora con Cccp, Marlene Kuntz, Bandabardò, Yo Yo Mundi e tanti altri. A iniziare dai Per Grazia Ricevuta e i progetti solisti, tra cui l'esordio con ospiti Carmen Consoli, Manuel Agnelli, Battiato e Jovanotti, il nuovo millennio vede "Marok" tra reunion con le vecchie band e nuove iniziative come "Vdb23/Nulla è andato perso" con Claudio Rocchi, i progetti con Edda e il disco-tributo per Gavinuccio Canu, "Lievi Favole".

C'è anche il recente sodalizio con l'artista australiano Hugo Race, un tempo negli iconici Bad Seeds di Nick Cave, poi lasciati per guidare i Wreckery.

Trasferitosi a Berlino per sviluppare il gruppo The True Spirit, Race si avvicina negli anni Duemila alla musica italiana. Ed è nel 2022 che lui e Maroccolo presagiscono una collaborazione, con "The Vigil" che vede finalmente luce lo scorso aprile: a "Marok" (basso, synth ed elettronica) e Race (voce, chitarra, tastiere ed elettronica) si sono uniti Andrea Pelosini (batteria), Antonio Aiazzi (piano e organo) e Nicola Baronti (synth, elettronica e percussioni) per un lavoro di tre anni tra Australia e Toscana. Un disco decameroniano, in cui ciascuna traccia dipinge paesaggi psichedelici, dalla cornice elettronica e sperimentale, tra il cantautorato gotico di Race e l'immancabile tocco post-punk, a cui i due restano fedeli. 

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