In rapporto a quanto pubblicato il 20 marzo 2019 su https://www.unionesarda.it/sardi-nel-mondo con il titolo

“Il ruolo dei circoli sardi e quei provvedimenti ‘diramati a cose fatte’. Lo scontento di alcuni presidenti sul decreto dell'Assessorato al Lavoro e sull'operato della Consulta”, precisiamo innanzitutto che non corrisponde al vero l’osservazione espressa dagli anonimi “scontenti” che nel Consiglio Direttivo Nazionale della FASI - Federazione delle Associazioni Sarde in Italia «si voti per alzata di mano in modo veloce e senza la dovuta discussione». Basta pensare all’uso di “slide” per illustrare i contenuti dei progetti e dei dati di bilancio.

Per quanto riguarda il decreto assessoriale, è stato discusso in numerose riunioni. Nel verbale della riunione del 2 febbraio 2018 della Consulta Regionale per l’emigrazione risulta scritto: «Interviene il consultore Domenico Scala facendo notare che è impossibile esaminare in tutti suoi punti il decreto assessoriale per cui suggerisce di rimandarne la valutazione. Interviene Mirko Vacca che propone di inviare a tutti i consultori il decreto assessoriale per la consultazione, dando 30/45 giorni di tempo per esaminarlo e definire il relativo regolamento, si è ritenuto, con il Comitato di Presidenza, di applicarlo a partire dal 1° gennaio 2019».

Domenico Scala riassumeva le obiezioni di diversi consultori, fra cui quelli della FASI.

Nel mese di gennaio 2018, a Roma il giorno 24, a Cinisello Balsamo il giorno 27, a Rivoli il giorno 28, le norme del regolamento sono state analizzate e discusse negli incontri di circoscrizione con i funzionari del Servizio Emigrazione dell’Assessorato, appositamente convocati dalla FASI per informare e disaminare i contenuti della bozza alla luce della nuova legge sul terzo settore.

Il 3 febbraio 2018 a Padova, i funzionari e i rappresentanti della FASI in seno alla Consulta hanno informato i Circoli del Nordest e il Comitato Esecutivo sullo svolgimento dei lavori e sulla bozza presentata nella riunione di Consulta del giorno precedente.

Il tema del regolamento è stato ripreso nelle circoscrizioni almeno in altre 4 riunioni.

Quindi la discussione della bozza è avvenuta nella maniera più partecipata possibile dato che agli incontri periodici – non episodici! – delle Circoscrizioni prendono parte non solo i presidenti dei Circoli (come avviene per il Consiglio Direttivo Nazionale) ma anche liberamente altri dirigenti: segretari di circolo, singoli membri dei direttivi o addetti alla bigliettazione, secondo i temi all’ODG.

Si è organizzata quindi una consultazione più larga di quella possibile nel contesto di «un consiglio straordinario»! (dei cui costi, con la presenza di 100 partecipanti, gli anonimi “scontenti” dimostrano di non avere adeguata cognizione).

L’affermazione riportata “un assessore che è in scadenza di mandato dovrebbe occuparsi dell'ordinaria amministrazione” risulta inesatta, come si evince dalla lettura dei verbali pubblicati dal 2012 su Sardegna migranti, che documentano un lungo iter già iniziato fin dalla precedente legislatura.

Per quanto riguarda i contenuti del decreto (ma anche di quello precedente, visto che quest’ultimo risistema per il 90% norme preesistenti) la FASI ha sempre difeso a spada tratta il principio che i circoli e le federazioni sono organismi democratici autonomi che rispondono ai loro soci, secondo le regole dei propri statuti.

Tuttavia i circoli e le federazioni, se vogliono essere riconosciuti “circoli dei sardi” (oltre che APS, associazioni di promozione sociale, secondo la legge nazionale) e se vogliono accedere ai finanziamenti devono rispettare quanto previsto dalla Legge 07/91 della RAS e dai successivi regolamenti. Ad esempio, la regola dei tre mandati per l’elezione dei presidenti dei circoli (peraltro resa più elastica dalla possibile eccezione) o l’obbligo di avere almeno 100 soci sardi; oltre alle regole di spesa e rendicontazione dei contributi.

Peraltro, come noto, da tempo la FASI ha auspicato e proposto l’aggiornamento della Legge 07/91. Si ricorda anche che la Consulta, come dice la parola stessa, è consultiva e che il potere decisionale è della Giunta e del Consiglio Regionale.

Si chiarisce inoltre che, in occasione del Consiglio Direttivo Nazionale di domenica 24 marzo 2019, la nomina dei due rappresentanti della FASI all’interno della Consulta avverrà con votazione segreta, come avviene sempre nei nostri congressi per tutti gli organismi dirigenti o in consiglio nazionale se il numero dei candidati proposti supera quello degli eleggibili. Non si può infine mettere in dubbio il fatto che i due componenti che saranno eletti si faranno un punto di onore nel riportare all’attenzione dell’organismo di nuova costituzione le istanze sul decreto assessorile, che in forma non anonima erano già pervenute alla Presidenza della FASI.

Serafina Mascia - Padova

(Presidente Fasi - federazione associazioni sarde in Italia)

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La Redazione precisa che nell'articolo pubblicato, oggetto della presente replica, non sono riportate dichiarazioni anonime. Sono note e sono state verificate le generalità degli autori e su loro precisa richiesta omesse.

(a.p)

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