Tutti i giorni, mobile o fissa, la sagoma cade sotto i suoi colpi. Sole, vento o pioggia, Marisa Concas entra nel gabbiotto del poligono di Santa Lucia, a un tiro di schioppo dalla periferia di Narcao, nel cuore del Basso Sulcis. E per i bersagli non c'è scampo. Finiscono tutti crivellati sotto il piombo del suo fido Beretta Urika, un semiautomatico per il tiro a "balla sola" o a palla. Una mira infallibile che, per la prima volta in assoluto per il Sulcis e la Sardegna, ha lanciato Marisa Concas, 48 anni, originaria di Piscinas ma di casa a Narcao, sul tetto del mondo del tiro a palla. È lei, atleta della società dell'associazione sportiva Santa Lucia, la nuova campionessa mondiale della specialità di tiro venatorio sportivo.

A caccia

«E pensare che nella mia compagnia di caccia, quella di Rosas, guidata da Massimo Zanda, mi prendono in giro perché spesso non centro i cinghiali», ammette con candore la neo campionessa. Libera professionista nella vita, infallibile "cecchino" dai 50 ai 120 metri, Marisa coltiva la passione della caccia sin da piccola. «Ho imbracciato il fucile e preso il porto d'armi anche prima di conseguire la patente di guida», ammette con un sorriso. E in un mondo, come quello venatorio, dove le donne sono poco presenti, lei è ormai di casa.

La specialità

Ma se la passione per la caccia è ben radicata sin dalla giovane età, quella per il "tiro a palla" esplode con l'incontro con Nicola Garau, 49 anni, presidente del poligono Santa Lucia di Narcao. «È stato lui a spingermi a provare», conferma. «È vero. Sin dall'inizio - le fa eco Garau, da due anni suo compagno anche nella vita e anch'egli pluri medagliato nella specialità - mostrava una certa attitudine». Una predisposizione e una mira infallibile che, gara dopo gara, campionato dopo campionato (compresi i successi ai tornei regionali e nazionali), l'ha portata lo scorso luglio a sfidare tiratrici italiane e straniere al primo Campionato del mondo di tiro di campagna della Fidasc tenutosi nel poligono "Torre Baccelli" di Fara in Sabina, in provincia di Rieti, nella specialità di tiro a palla con armi a canna liscia su sagome correnti a 50 metri di distanza. E, dopo aver inflitto un distacco di 40 punti alla seconda classificata, è diventata la prima campionessa mondiale del Sulcis e della Sardegna della specialità. «È stata una soddisfazione enorme. Ci ho messo cuore, anima, impegno e tanta fatica».

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Il poligono

«Ma questo successo è anche merito di Nicola e degli amici del poligono che mi hanno sempre incoraggiato a non mollare», sottolinea. E che anzi non le hanno mai fatto mancare aiuto e sostegno, facendo il tifo anche a distanza. E il successo, per chi vive la stessa passione anche nella vita, poteva essere persino doppio. «Ci è mancato pochissimo e saremmo saliti sul podio anche nella specialità di coppia. A impedircelo - conclude - è stata una cartella, annullata per il malfunzionamento dell'impianto». Ma poco importa. Per Marisa, fresca dell'iride mondiale, e Nicola ci sarà sempre la possibilità di ritentarci. Soprattutto quando passione per il tiro e complicità nella vita hanno già centrato il bersaglio.

Maurizio Locci

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