Lisare i pantaloni sulle panchine e osservare il mondo che scorre intorno al pensionato, non è la sua missione. Ammirare il monumento ai Caduti che domina la piazza Oberdan, sì, questa è opera che lo esalta, soprattutto quando pensa che il restauro è vicino, grazie soprattutto alla sua tenacia. Innocenzo Satta ha speso nove anni del suo tempo per approdare a questo risultato insieme ad alcuni altri appassionati.

Il patrimonio

Lasciata la postazione di manager d'azienda da pochi mesi, vede con soddisfazione l'avvicinamento al giro di boa: «L'intervento è decisivo non perché segna un punto d'arrivo, ma rappresenta la partenza di un'opera di valorizzazione di questo patrimonio che è il cimitero monumentale di Iglesias, un grande e importante museo a cielo aperto. L'obiettivo è di realizzare un sistema culturale e turistico che produca anche benefici economici alla città. Insomma, un modello del tutto nuovo, che riesca a fare il giro del mondo e attrarre turismo». L'operazione partirà tra qualche mese e sarà incentrata sul recupero di un'altra icona monumentale della città: “la bambina col cerchio” che sovrasta la tomba di Zaira Deplano, una bimba morta all'età di 6 anni a causa di una meningite fulminante. Il monumento realizzato dallo scultore Giuseppe Sartorio nel 1901 venne vandalizzato la notte del 13 febbraio 2009 e da allora posato in uno sgabuzzino del cimitero dove rischia di deteriorarsi ulteriormente, dopo avere già subito le ingiurie di un trattamento di salvaguardia fasullo che ha messo a rischio la qualità del marmo.

Il progetto

Ora il progetto è al passaggio finale della Soprintendenza di Cagliari e insieme al cono di roccia che dà austerità al busto di Quintino Sella, al centro dell'omonima piazza, darà il via alla riqualificazione culturale e storica di un patrimonio non sempre conosciuto e apprezzato, anzi spesso dimenticato e sconosciuto. Satta inizia il viaggio una decina di anni or sono. «Composi per caso e per passione una poesia dedicata a Zaira, protagonista di numerose leggende generate dalla sua tragica fine, dal cerchio metallico con il quale è raffigurata nella statua, da alcuni simboli massonici che vi si leggono e che, distintivi di varie logge in attività tra fine Ottocento e primi del Novecento compaiono in numerose altre tombe». I versi vennero letti prima da un amico dell'autore, poi si diffusero nel web raccogliendo consensi. »Via via ha preso forma l'idea. Mi sono detto: la mia città ha questa ricchezza e rischia di perderla». I primi tentativi si inceppano tra le maglie delle solite malvagità burocratiche e delle persone che le governano, sino al 2015. «Ora grazie anche la sensibilità del Comune e il via libera della Soprintendenza è vicino» .

Il sogno

«La mia è la volontà di un cittadino che guarda al futuro e pensa che tutte le persone debbano avere una possibilità, è un modello manageriale per costruire un'occasione. In questo caso, con esoteria, arte e massoneria, le componenti suggestive ci sono tutte», dice Innocenzo Satta. Prime esperienze di lavoro alla Sicmi di Portovesme, poi alcuni anni nel team tecnico che gestiva il pozzo a profondità “meno 200” di Monteponi, quindi 17 da manager nell'azienda A2A, a Pavia, dove ancora vive in un costante viavai con Iglesias, con lo status di pensionato raggiunto da due mesi. Ma lontano dalle panchine.

Giampaolo Meloni

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