C’è anche un giovane sardo tra i nuovi Alfieri del Lavoro premiati da Sergio Mattarella e dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti al Quirinale. Con lui – in "accoppiata”, come tradizione – anche un nuovo Cavaliere del Lavoro, Salvatore Pilloni, imprenditore di Furtei, amministratore della Quattro srl (che fa capo ai negozi “Saponi e Profumi”).   

Il nuovo Alfiere è invece Gianni Bellu, classe 2002, originario di Luras. Il prestigioso riconoscimento gli è stato attribuito per i meriti scolastici. Si è infatti diplomato al Liceo Dettori di Tempio con il massimo dei voti e con la lode e può vantare una media straordinaria in matematica: 9,85. Oggi studia a Pisa, all’Università Statale, iscritto proprio a Matematica, sua grande passione. 

Come ha saputo di essere stato nominato Alfiere del Lavoro?

"Ho ricevuto una telefonata improvvisa. Era un telefono fisso, con prefisso 06, quello di Roma. Sulle prime ero tentato di non rispondere nemmeno, pensavo al solito call center. Invece ho risposto ed era l’associazione dei cavalieri del lavoro, che mi ha dato la bella notizia”. 

Cosa ha provato quando ha riattaccato?

"Neanche a dirlo: ero felicissimo”. 

I suoi genitori?

"Erano, sono!, al settimo cielo. Mi hanno accompagnato a Roma. Loro non sono potuti entrare al Quirinale per la cerimonia, a causa del Covid. Sono rimasti fuori per due ore in trepidante attesa”.
Cosa le ha detto Mattarella?

"Sono salito sul palco e a me e a tutti gli altri alfieri ha fatto i complimenti e un in bocca al lupo per il futuro. Ma mi ha colpito in particolare un'altra cosa...”.

Cosa?

"Aveva la mascherina, ma mentre guardava me e gli altri alfieri sembrava che sorridesse con gli occhi”.

Più orgoglioso dei voti ottenuti o del premio ricevuto dal presidente?

“Due emozioni immense. Ma essere ricevuto al Quirinale è una gioia davvero difficile da spiegare”.

Ora l’università. Cosa le piacerebbe fare dopo?

"Il mio sogno è quello di tornare un giorno al mio liceo. Ma da insegnante”.

La matematica è una delle materie meno amate dai giovani. Che consiglio darebbe ai ragazzi per farsela piacere?

"Di non considerare la matematica come mero calcolo o mera teoria. La matematica può essere divertente e appassionante. Certo, bisogna avere la fortuna di trovare i professori giusti. Anche, e soprattutto, per questo il mio sogno è quello di fare l’insegnante”.

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