Prezzi proibitivi e biglietti introvabili: in tanti non trascorreranno la Pasqua e i ponti del 25 aprile e del primo maggio in Sardegna. «È la prima volta non torno al mio paese, Esterzili». È arrabbiata Lucia Moi, insegnante sarda che vive a Roma, «ho 60 anni e, fatta eccezione per il periodo del lockdown, in occasione delle feste sono sempre rientrata nell’Isola. Quest’anno per diversi motivi abbiamo deciso all’ultimo momento di partire, domenica scorsa mi sono messa alla ricerca dei voli: in aereo è un salasso, cifre smisurate, mentre per la nave ora non si trovano biglietti».

Arrivare in Sardegna è sempre più difficile, soprattutto, se in prossimità delle festività si fa affidamento alle decisioni last minute. Per i non residenti le tariffe proposte dalle compagnie aeree spesso diventano proibitive: una famiglia di quattro persone spende più di duemila euro.

Il racconto

«Alla fine abbiamo rinunciato al viaggio. Raggiungere l’Isola è un problema da tanto tempo, ma ora sta diventando sempre più arduo, spiega Lucia Moi, «i costi sono sempre stati altri rispetto ad altre mete: una volta ricordo di aver speso in due oltre mille euro per l’aereo, ora siamo su quelle cifre, certo che, se si trovassero biglietti, una buona alternativa sarebbe la nave».

L’organizzazione

Se una persona non ha la residenza in uno dei 377 comuni della Sardegna è costretta a cercare i voli con largo anticipo, oppure a scegliere altre date, rinunciando a trascorrere qualche giorno di festa con i parenti e gli amici sardi. È quanto successo a Noemi e Chiara Melis, sorelle milanesi con origini sarde, che per non pagare prezzi fuori dalla loro portata hanno deciso di anticipare di qualche giorno la vacanza.

«Io ho prenotato i voli con Volotea circa due mesi fa», afferma, invece, Luca Sarais, originario di Pula, titolare di un’enoteca a Milano, «in questi giorni ho visto che i costi sono schizzati in alto, ho paura però che il problema si presenterà ad agosto: in famiglia siamo in cinque e le vacanze in Sardegna sono un appuntamento fisso, ma non si può pensare di spendere cifre sproporzionate per tornare a casa».Gli fa eco Massimo Caboi, ogliastrino che vive a Milano: «Ci avevo quasi rinunciato, ma poi mio figlio Loris, frugando su internet, ha trovato i biglietti con EasyJet a una cifra ragionevole e li ho presi subito: voglio fare una sorpresa a mia mamma», racconta l’uomo, titolare di un negozio di prodotti tipici, «ormai per noi emigrati raggiungere la nostra terra diventa ogni volta problematico, ma siamo troppo legati alle origini e sentimentali. Altrimenti, facendo due conti, anche durante l’estate ci converrebbe scegliere altre mete e rinunciare».

Chi anticipa

E a dover fare i conti con i prezzi alle stelle, spesso, sono anche i residenti che per motivi di studio vivono oltre mare. Davide Mascia, giovane studente del Conservatorio Santa Cecilia di Roma, ha dovuto anticipare il suo rientro a Elmas. «Viaggio sempre con la chitarra che non posso mettere in stiva, ogni volta compro un posto vicino al mio anche per lo strumento, così sono più tranquillo», racconta Mascia, «ho cercato tanti voli, io sono residente a casa dei miei, quindi rientro nella continuità, la mia compagna di viaggio ovviamente no e per poter passare la Pasqua a casa, a costi ragionevoli ho dovuto anticipare il volo di oltre una settimana e posticipare quello di rientro».

Francesca Melis

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