Nuove speranze per la cura del melanoma grazie a una ricerca internazionale che ha visto coinvolta l'Aou di Sassari insieme con altri 36 centri medici accademici in nove Paesi europei.

Secondo lo studio Secombit (Sequential Combo Immuno and Target therapy study ), i cui risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista internazionale di oncologia Journal of Clinical Oncology, i pazienti con melanoma avanzato e che presentano una mutazione del gene Braf possono ottenere beneficio clinico dalla combinazione di due trattamenti: l'immunoterapia seguita dalla terapia molecolare con inibitori del gene Braf mutato.

LA RICERCA – Lo studio ha coinvolto 209 pazienti e rappresenta il primo protocollo clinico in grado di fornire indicazioni utili da trasferire nella pratica clinica per il trattamento del melanoma maligno. Al lavoro scientifico, che vede quale principal investigator Paolo Ascierto dell'Irccs "Pascale" di Napoli, ha partecipato Giuseppe Palmieri (co-principal investigator), ordinario di Oncologia medica dell'Università di Sassari e responsabile del programma di Immuno-oncologia e bioterapie oncologiche mirate dell'Aou di Sassari e della sede sassarese dell'Istituto di Ricerca Genetica e Biomedica del Cnr.

"Lo studio ha fornito per la prima volta dei dati prospettici sugli esiti di sopravvivenza e sul beneficio clinico di lungo termine per un terzo approccio, cosiddetto a sandwich. In questo caso l'immunoterapia è preceduta da un breve trattamento con terapia target e potrebbe essere efficace nei pazienti con un carico di malattia maggiore o con malattia più aggressiva. Questo dato, però, necessita di un più esteso follow up per essere proposto nella pratica clinica", spiega Palmieri.

A Sassari sarà gestita la parte di ricerca traslazionale dello studio e che fornirà importanti informazioni sulle caratteristiche clinico-patologiche e molecolari dei pazienti responsivi e resistenti al trattamento in sequenza.

(Unioneonline/v.l.)

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